Ascoli, accecato dalla gelosia per la barista procace, condannato

Il tribunale di Ascoli
ASCOLI - Un ascolano di 37 anni, L. B., è stato condannato, pena sospesa, ad un anno e quattro mesi di reclusione, se sentenza del giudice Marco Bartoli che lo ha ritenuto...

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ASCOLI - Un ascolano di 37 anni, L. B., è stato condannato, pena sospesa, ad un anno e quattro mesi di reclusione, se sentenza del giudice Marco Bartoli che lo ha ritenuto colpevole del reato di maltrattamenti. 

L’avvocato difensore dell’imputato, Umberto Gramenzi, ha preannunciato che presenterà ricorso alla Corte d’appello di Ancona sperando che la sentenza possa essere riformata.
Il forte risentimento da parte dell’imputato verso la sua compagna era la conseguenza della gelosia che l’uomo nutriva nei confronti della compagna, ragazza dotata di un’avvenenza che non passava inosservata, il cui torto era di lavorare come commessa in un noto bar cittadino. La sua figura non poteva ovviamente non attirare le particolari attenzioni dei clienti e qualche volta qualcuno di loro si sbilanciava nel rivolgerle complimenti un po’ troppo piccanti. Cosa che non gradiva affatto il suo compagno che si lasciava vincere dalla gelosia che sovente lo spingeva a tenere comportamenti violenti nei confronti della donna, la quale, comunque, non ha mai dato motivo di sospettare sulla sua serietà. L’ennesima lite, però, condita da ingiurie, minacce e violenza, verificatasi nel gennaio 2014, ha convinto la ragazza che non era più il caso di continuare la relazione sentimentale. Oltre alle offese e alle violenze, il trentasettenne, accecato dalla morbosa gelosia, avrebbe addirittura impedito alla sue ex di uscire di casa da sola e di incontrarsi con le sue amiche, minacciandola in varie occasioni di morte facendole credere di avere una pistola tenuta occultata. Sulla base delle prove dibattimentali emerse durante il processo il giudice Marco Bartoli ha deciso di condannare l’imputato a 16 mesi di reclusione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico