A scuola nell'ex Banca d'Italia: è di Faraotti l’unica proposta, il primo plesso di Ascoli a trasferirsi è la Malaspina

L'ex sede della Banca d'Italia
ASCOLI - L’ex sede della Banca d’Italia si candida formalmente ad ospitare banchi, studenti e docenti, trasformandosi in sede scolastica temporanea per consentire...

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ASCOLI - L’ex sede della Banca d’Italia si candida formalmente ad ospitare banchi, studenti e docenti, trasformandosi in sede scolastica temporanea per consentire l’avvio dei cantieri per la sicurezza sismica di altre scuole comunali. La proposta ufficiale per la disponibilità dell’immobile, con una proprietà che fa riferimento al noto e apprezzato imprenditore Battista Faraotti, ora è sulle scrivanie di Palazzo Arengo.

 

 

Si tratta dell’unica ipotesi pervenuta, da parte di proprietari di immobili privati, entro il termine ultimo fissato per lunedì scorso, 13 marzo, in risposta all’ultimo avviso pubblicato dall’Arengo, su input del sindaco Marco Fioravanti, proprio per individuare possibili sedi integrative rispetto agli spazi già disponibili in alcuni plessi scolastici. 

Si fa un ulteriore passo avanti, dunque, per l’individuazione di possibili soluzioni sul fronte dei trasferimenti scolastici legati alla messa in sicurezza dei plessi, con una proposta che ora verrà valutata dall’amministrazione comunale e che potrebbe rappresentare, proprio per l’ubicazione in pieno centro storico, la soluzione percorribile per il prossimo cantiere da avviare. Ovvero quello alla scuola per l’infanzia e primaria Malaspina. Un cantiere che inizialmente era stato previsto per l’avvio del prossimo anno scolastico, quindi da settembre, ma che proprio per il prolungamento della procedura di dialogo competitivo per individuare le sedi temporanee – slittata in attesa del parere dell’Anac – potrebbe partire all’inizio del 2024, approfittando magari anche della pausa per le festività natalizie per procedere con il trasloco. 

Il dialogo



Dopo la sospensione della procedura di dialogo competitivo avviata dall’Arengo già in precedenza, per attendere il parere ufficiale dell’Anac, è ora arrivata alla fase cruciale questo secondo percorso, attivato dall’amministrazione comunale, proprio per proseguire il discorso di individuazione di possibili edifici privati da utilizzare come sedi scolastiche temporanee per un periodo di almeno tre anni. A questo punto, come previsto dalla procedura stessa, con l’arrivo della proposta relativa all’immobile ex Banca d’Italia si aprirà con la proprietà dello stesso un confronto sulla proposta progettuale, verificandone l’idoneità per quanto riguarda il fabbisogno e le esigenze dell’ente e poi, se l’amministrazione comunale lo riterrà, si formalizzerà l’accordo. 

Immobile di pregio



L’immobile in questione, di pregio e anche tutelato, si trova su corso Mazzini ed è in posizione centralissima. Tra l’altro a breve distanza dalla scuola Malaspina. Secondo le indicazioni fornite dal Comune nell’avviso, la soluzione ideale prevedrebbe almeno 400 metri quadrati di superficie per consentire il raggiungimento di un programma dimensionale e funzionale che vede interessati dallo spostamento 1.043 studenti complessivi su due turnazioni, quindi con una possibile turnazione di circa 500 studenti per volta. E don la necessità di inserirvi un numero minimo di 6 classi della scuola per l’infanzia e di 16 classi delle scuole primaria e secondaria di primo grado.



A questo punto, sarà importante anche la tempistica per l’eventuale adeguamento e utilizzo di questa potenziale sede temporanea resasi disponibile. Infatti, l’Arengo (che verserebbe un canone di affitto inclusivo dei lavori effettuati) prevede, in caso di scelta della soluzione prospettatasi, che si possano svolgere rapidamente gli eventuali interventi di adeguamento per consentire la consegna dell’immobile predisposto per il nuovo utilizzo per l’inizio di settembre o, in caso di impossibilità di concludere i lavori in tempi molto stretti, entro il successivo 31 dicembre. In questo caso, le lezioni nella nuova sede alla ex Banca d’Italia potrebbero iniziare da gennaio 2024.
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Corriere Adriatico