ASCOLI - Dopo cinquant’anni di permanenza a Campolungo la Manuli Hydraulics, che negli anni Settanta dava lavoro a più di mille operai ascolani, passa di...
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Franco Gerla e Luca Coccioli hanno annunciato la volontà della Manuli Hydraulics di cedere lo stabilimento ad un nuovo investitore. La cessione riguarderà tutti gli immobili compresi nel vasto perimetro della Manuli tranne il parcheggio che rimarrà a disposizione dei dipendenti (oggi ridotti a circa cento). L’azienda ha garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali.
La prossima settimana si terrà un’assemblea sindacale dove verranno svelati altri dettagli della trattativa. Un segnale positivo è che solitamente quando avviene un passaggio di proprietà c’è anche un piano di ristrutturazione che comporta inevitabilmente una riduzione dei posti di lavoro. Al contrario i nuovi acquirenti hanno ribadito la volontà di non intaccare l’organico e a differenza di altre aziende si sono impegnati ad acquistare i terreni e non ad affittarli come fanno tanti. Inoltre, con i finanziamenti dell’area di crisi di complessa e gli incentivi (si spera) del Decreto Agosto che comportano uno sgravio del 30% sui costi del personale, le allettanti agevolazioni non potranno che favorire l’esito felice della trattativa.
Il declino
Dopo i fasti degli anni d’oro della Cassa del Mezzogiorno, la multinazionale ha imboccato la strada del declino che è diventata in picchiata con il crollo delle quotazioni del petrolio. La Manuli Hydraulics infatti è specializzata nella produzione di attrezzature tecnologiche (enormi bracci di gomma) che consentono di trasportare l’oro nero dalle piattaforme alle petroliere. Ma con la diminuzione delle estrazioni e il crollo del prezzo del petrolio l’attività dello stabilimento industriale di Campolungo ha accusato il contraccolpo. L’azienda è così dovuta ricorrere alla cassa integrazione. Ma ora, per fortuna, gli scenari stanno mutando. Il principale competitore italiano ha cessato l’attività, mentre dopo avere toccato il punto più basso, si prevede sui mercati mondiali un rialzo del prezzo del barile.
Le maestranze
Inoltre le maestranze ascolane sono altamente specializzate in questo tipo di lavorazione (in fabbrica ci sono figli di operai che hanno passato una vita lì dentro) e quindi sono una garanzia per i nuovi investitori che hanno fretta di chiudere l’operazione di acquisizione. Ovviamente quando c’è un passaggio di proprietà dopo cinquant’anni un po’ di smarrimento è comprensibile ma se i primi segnali sono incoraggianti si può guardare al futuro dello stabilimento con maggiore fiducia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico