Ascoli, imprenditore pestato ​Cinque arresti della polizia

La polizia
ASCOLI - Momenti di terrore per un piccolo imprenditore pestato e minacciato di morte durante una aggressione mirata ad estorcere denaro. Cinque persone sono state arrestate...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI - Momenti di terrore per un piccolo imprenditore pestato e minacciato di morte durante una aggressione mirata ad estorcere denaro. Cinque persone sono state arrestate perchè volevano farsi consegnare 80mila euro vantando un credito inesistente. Così lo scorso 5 settembre si sono presentate a casa della vittima, il titolare di un autoparco e lo hanno aggredito con calci e pugni. Poi, non riuscendo a piegarne la volontà hanno esploso numerosi colpi di pistola contro la sua abitazione, uccidendo anche il cane da guardia.  Nel commando c’era anche un campano residente ad Ascoli. Si tratta dell’ imprenditore Luigi Di Gennaro, 55enne di Torremaggiore imprenditore residente ad Ascoli. Il suo settore di competenza era ed è quello delle autodemolizioni. Con lui, secondo gli investigatori, avrebbero minacciato il titolare di un autoparco almeno altre quattro persone.  Le indagini sono partite proprio dalla sparatoria e dal pestaggio alla periferia di Foggia. Andando a ritroso, l’attività di polizia coordinata dalla Procura ha ricostruito ( ma i fatti sono ancora oggetto di indagine) che la sera del 3 settembre, Di Gennaro, insieme ad altre persone tra cui un uomo ancora ricercato, si è presentato dal titolare dell’attività pretendendo 80mila euro sulla base di un presunto credito vantato dal padre di uno di loro. Al termine dell’incontro, avrebbero minacciato di morte l’uomo mimando il gesto con le mani. Viste le resistenze della vittima, meno di un’ora dopo i componenti del guppo sarebbero passati alle vie di fatto, aggredendo Vincenzo D’Angelo, con calci e pugni davanti alla moglie e ai figli. Coinvolto nel pestaggio anche uno zio della vittima.  Quindi, sfuggito ai presunti aggressori, l’uomo è riuscito a rifugiarsi in casa, contro la quale i componenti del gruppo hanno esploso numerosi colpi d’arma da fuoco, uccidendo il cane da guardia. 
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico