"Ringiovanivano" le auto usate truccando il contachilometri: denunciati per frode tre romeni

"Ringiovanivano" le auto usate truccando il contachilometri: denunciati per frode tre romeni
ASCOLI - Taroccavao i contachilometri delle auto in vendita, che così diventandvano più attrattaive dopo il "maquillage": tre romeni denunciati per truffa...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ASCOLI - Taroccavao i contachilometri delle auto in vendita, che così diventandvano più attrattaive dopo il "maquillage": tre romeni denunciati per truffa e frode in commercio dalla Finanza di Ascoli. Taroccare i contachilometri rimane un’attività in voga tra i venditori disonesti di autoveicoli di seconda mano. Il fenomeno è stato scoperto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, che ha acquisito significativi elementi di prova che hano portato alla denuncia per truffa e frode in commercio di tre cittadini rumeni, legati da vincoli di parentela, titolari, nel piceno, di una rivendita di auto usate alle quali, metodicamente, manomettevano il “contachilometri” riducendo le percorrenze effettive indicate dallo strumento. Nella migliore delle ipotesi le automobili venivano “ringiovanite” di qualche decina di migliaia di chilometri, finanche della metà della strada percorsa, addirittura, per i casi peggiori, di oltre 200.000 km, trasformando veri e propri ferrivecchi, pericolosi per l’incolumità dei passeggeri e per la stessa circolazione stradale, in veicoli dall’apparente motore seminuovo. Così preparate, erano pubblicizzate mediante annunci su siti internet specializzati, dai quali ricevevano una miglior valutazione, garantita dallo scarso chilometraggio del mezzo, riuscendo ad ottenere un indebito vantaggio economico dalla vendita, a danno di clienti truffati.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico