Ascoli, il giudice assolve terremotata arquatana di 95 anni: ecco cosa era successo

Il calvario è finalmente finito: il giudice assolve terremotata arquatana di 95 anni
ASCOLI Non era bastata la mazzata del terremoto a privarla dell’abitazione ad Arquata del Tronto ma ha vissuto gli ultimi tre anni nell’incubo di essere condannata...

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ASCOLI Non era bastata la mazzata del terremoto a privarla dell’abitazione ad Arquata del Tronto ma ha vissuto gli ultimi tre anni nell’incubo di essere condannata alla veneranda età di 95 anni per l’indebita percezione del contributo di autonoma sistemazione. Finalmente con la sentenza di assoluzione perchè il fatto non sussiste è finito il calvario per A.P. terremotata di 95 anni, difesa dall’avvocata Alessandra Ruggieri.

 
Le contestazioni


I controlli erano scaturiti a seguito di alcune verifiche su presunti consumi anomali di luce, acqua e gas nell’abitazione dichiarata inagibile effettuati dai tecnici del Comune di Arquata. Accuse contestate dalla nonnina terremotata anche considerando l’età elevata e le difficoltà che si possono incontrare con le macchinose procedure relative al post sisma. I contributi erano stati percepiti durante il 2017 per una assegno mensile di 600 euro. Il contributo di autonoma sistemazione è una misura destinata alle famiglie e al singolo cittadino la cui abitazione è stata distrutta in tutto o in parte, oppure è stata sgomberata in seguito ai terremoti che hanno colpito l’Italia centrale.

Il contributo di 300 euro

Se il nucleo familiare è composto da una sola persona, il contributo è di 300 euro. Per famiglie con persone di età superiore ai 65 anni, portatrici di handicap, o disabili (con percentuale di invalidità non inferiore al 67%), è concesso un ulteriore contributo di 200 euro al mese per ognuna della persone indicate, anche in aggiunta al limite massimo se in famiglia ci sono persone con più di 65 anni e/o portatori di handicap e/o diversamente abili con invalidità non inferiore al 67%. 


La difesa


L’avvocata Alessandra Ruggieri è riuscita a dimostrare che la sua assistita non ha assolutamente violato la legge. Tesi sposata in pieno dal giudice che l’ha assolta perchè il fatto non sussiste. La nonnina di Arquata, purtroppo, non è stata l’unica imputata in là con gli anni a finire in un’aula di tribunale. In precedenza un anziano terremotato di Valle Castellana è finito sotto processo a 92 anni accusato di malversazione ai danni dello Stato e falso ideologico commesso in atto pubblico, reati che possono comportare, in caso di colpevolezza, una condanna fino a quattro anni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico