Ascoli, ammanco all’Asur, licenziata la cassiera condannata in tribunale

L'ospedale Mazzoni
ASCOLI - La direzione generale ha licenziato la dipendente dell’Asur condannata nel 2015 per appropriazione indebita. La quarantenne svolgeva la funzione di cassiera presso...

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ASCOLI - La direzione generale ha licenziato la dipendente dell’Asur condannata nel 2015 per appropriazione indebita. La quarantenne svolgeva la funzione di cassiera presso gli uffici del Mazzoni a Monticelli. A seguito di alcune segnalazioni pervenute ai vertici della direzione generale avvenne un controllo a sorpresa. Durante il confronto tra le fatture relative alle prestazioni sanitarie pagate dagli utenti e quanto effettivamente incassato dall’Asur emerse una differenza di 4mila euro. Cifra che la dipendente dell’Asur aveva sottratto. La donna venne chiamata a giustificare il mancato versamento del denaro davanti alla commissione di disciplina incaricata dal direttore generale. Dal suo racconto emerse una storia poco credibile. A causa di un disguido, la donna non avrebbe avuto la possibilità di riconsegnare i soldi, così come avveniva solitamente, al responsabile del reparto. Rientrata a casa dopo una visita alla madre lasciò i quattromila euro nella borsetta. Il marito, credendo che la somma era stata donata dalla suocer. la prese utilizzandola per sanare alcune situazioni economiche che gravavano sulla famiglia. Poi la dipendente si ammalò e non riconsegnò subito le 4.000 euro. La giustificazione convinse in parte i componenti della commissione i quali, al termine della riunione, sospesero la cassiera per un mese concordando con la stessa la restituzione dei 4mila euro tramite rate mensili da 300 euro. Poi la condanna in tribunale e il conseguente licenziamento.
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Corriere Adriatico