Ascoli, aggredisce giovane mamma «Ho chiuso l'auto, avevo paura»

Alcuni extracomunitari
ASCOLI - Brutta disavventura per una giovane mamma che ieri, intorno a mezzogiorno, è stata aggredita senza motivo da un extracomunitario che ha iniziato a prendere a calci...

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ASCOLI - Brutta disavventura per una giovane mamma che ieri, intorno a mezzogiorno, è stata aggredita senza motivo da un extracomunitario che ha iniziato a prendere a calci i la sua auto vicino al ponte di Porta Maggiore. Il tutto sotto gli occhi increduli dei passanti che a quell’ora hanno assistito alla scena. «Mi stavo recando al lavoro - racconta C.F., la ragazza di trenta anni che lavora come assistente in una scuola di via Kennedy - quando, giunta all’inizio di viale Indipendenza mi sono accorta che dall’altro lato della strada c’era un giovane extracomunitario pronto ad attraversare sulle strisce. Ma anziché passare davanti alla macchina mi sono resa conto che il giovane si stava dirigendo verso la portiera urlando e inveendomi contro. Non ho capito cosa dicesse ma ho avuto la prontezza di alzare il finestrino e di chiudere le sicure. A quel punto ha iniziato a colpire con numerosi calci il cofano della mia automobile per poi allontanarsi». Tutto in fretta, senza dare il tempo alla giovane mamma di rendersi conto di quanto stava accadendo, lasciandola incredula e in preda al panico. La ragazza ha avuto solo la forza di accostare la macchina al lato della strada prima di sciogliersi in un pianto liberatorio. «Sono rimasta inerme e ho iniziato a piangere - ricorda -. Mi ha soccorsa un militare, gentilissimo, che non conosco, che vedendomi così provata mi ha aiutato, mi ha fatto scendere e mi ha accompagnato in un bar per prendere un bicchiere d’acqua e tranquillizzarmi. Mentre eravamo lì, abbiamo sentito altre urla che provenivano dalla strada. Qualcuno si è affacciato e ha visto di nuovo il giovane extracomunitario in mezzo alla strada che dava in escandescenze. Mi hanno poi raccontato che sempre la stessa persona si sarebbe resa protagonista poco più tardi di un lancio di bottiglie mentre si dirigeva verso il ponte di Porta Maggiore». 
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Corriere Adriatico