Ascoli, sportellate al vigile urbano Il giudice condanna madre e figlio

I vigili urbani in azione
ASCOLI - Hanno ferito un vigile urbano e danneggiato un automezzo della polizia municipale in pieno centro storico . Il giudice Marco Bartoli ieri pomeriggio ha condannato madre e...

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ASCOLI - Hanno ferito un vigile urbano e danneggiato un automezzo della polizia municipale in pieno centro storico . Il giudice Marco Bartoli ieri pomeriggio ha condannato madre e figlio rispettivamente a otto mesi ed un anno di reclusione per lesioni e danneggiamenti. Inoltre dovranno pagare più di 5mila euro per le spese processuali i i primi rimborsi al vigile urbano aggredito. L’aggressione risale a circa due anni fa in via Del Duca a pochi passi da piazza del Popolo. Il vigile urbano controllò se l’automobile era in possesso del permesso di accesso nel centro storico che viene rilasciato dall’ufficio traffico comunale. Poichè il contrassegno non era esposto, il vigile urbano prese il taccuino in mano per la multa. Mentre stava scrivendo sopraggiunsero però madre e figlio. Scoppiò una vivace discussione fra le parti: i due lamentavano il fatto che avevano parcheggiato la loro auto per pochi minuti per cui ritenevano che da parte del vigile urbano ci fosse stato un eccesso di zelo. Quest’ultimo, però, fu irremovibile e terminò di compilare la contravvenzione. A quel punto la donna perse il controllo di sè, risalì sulla sua automobile e rifilò una sportellata al vigile urbano colpendolo con violenza all’altezza dello sterno. Il figlio, poi, non volle essere da meno e spezzò uno dei tergicristalli dell’auto della polizia municipale. Poi scapparono. Il vigile urbano fu costretto a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni. Gli venne riconosciuta una prognosi di 20 giorni. Il Comune di Ascoli, tramite l’ufficio legale, si costituì parte civile per vedersi riconosciuti i danni causato all’ente: il tergicristallo rotto e il fatto che, a seguito della presentazione da parte del vigile del certificato medico, lo stesso non è stato in grado di lavorare per tre settimane. Dopo la sentenza penale ora ci sarà il processo civile per il danno fisico causato al vigile.

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Corriere Adriatico