Allarme siccità, un litro su cinque si disperde nella rete di seimila chilometri dell'acquedotto

Allarme siccità, un litro su cinque si disperde nella rete di seimila chilometri dell'acquedotto
ASCOLI - Se le condizioni meteorologiche non dovessero mutare, anche per questa estate si prevede il razionamento dell’acqua nelle ore notturne come purtroppo è...

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ASCOLI - Se le condizioni meteorologiche non dovessero mutare, anche per questa estate si prevede il razionamento dell’acqua nelle ore notturne come purtroppo è avvenuto in passato. Il problema è noto: oltre alla siccità che sta colpendo tutta la penisola si aggiungo i danni provocati dal terremoto che hanno dirottato una consistente quantità d’acqua nel versante umbro mentre alcune sorgenti sono sparite. Ma c’è anche un’altra questione che aggrava il quadro: le perdite dell’acquedotto.

Marche, emergenza acqua dietro l'angolo. Arrivano le prime ordinanze di razionamento. La Regione: «Per ora non possiamo chiedere lo stato di calamità». Ecco perché

 
La richiesta
È il chiodo fisso dell’ambientalista Giuseppe Apera che è stato consigliere dell’Ato. «Sono decenni chie chiedo chiarimenti mai avvenuti» denuncia Apera che ora ha presentato formale richiesta agli organi preposti. «Voglio sapere quanta acqua è stata captata, quanta acqua è andata dispersa, quanta acqua è stata fatturata negli anni prima del terremoto, durante il terremoto e dopo il terremoto punto». Quando era all’Ato, nel 2007 Apera chiese l’istituzione di una commissione per monitorare tutta la condotta idrica «ma non solo non mi hanno ascoltato, ma la Ciip (ex consorzio idrico) nonostante i ripetuti inviti non ha mai voluto pubblicare i dati relativi alla dispersione delle acque negli anni , prima , durante e dopo il terremoto. I cambiamenti climatici e la siccità hanno investito tutto il pianeta, mentre, i mezzi di comunicazioni ci informano quotidianamente che il Nord Italia sta attraversando un periodo molto delicato a causa della mancanza d’acqua. In virtù di quanto sopra gli enti gestori che ricoprono un ruolo fondamentale nella gestione del bene più prezioso del pianeta dovrebbero fare chiarezza. Professionalità, oculatezza, prevenzione e trasparenza sono i requisiti necessari a mio avviso per arginare un fenomeno così devastante».


Le perdite


Un dato, in realtà, è stato dato dal dirigente Orsini della Ciip durante un incontro pubblico avvenuto a San Benedetto, il quale ha riferito che le perdite sull’acquedotto della rete idrica del Piceno si attestano intorno al 20%, comunque sotto la media nazionale. «Bisogna convivere con la crisi idrica» afferma da tempo il presidente della Ciip, Giacinto Alati, che si avvia verso la riconferma del mandato alla presidenza. nel corso della commissione. Oggi dei 600 litri al secondo solitamente di portata nelle condotte ne abbiamo 300 e anche alla sorgente di Foce di Montemonaco la portata si è dimezzata. Gli impianti di soccorso sono stati allertati ma potrebbero non essere sufficienti specie nei mesi estivi con l’arrivo di migliaia di turisti sulla costa. In quel caso i rubinetti rimarrebbero a secco di notte come l’anno scorso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico