Amatrice e Arquata, i terremotati bloccano la Salaria con trattori e sit in

Amatrice e Arquata, i terremotati bloccano la Salaria con trattori e sit in
Dopo il blocco della Salaria con i trattori, un altro gruppo di terremotati manifesta a Torrita, una delle frazioni di Amatrice colpite dal sisma della scorsa estate: bloccato la...

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Dopo il blocco della Salaria con i trattori, un altro gruppo di terremotati manifesta a Torrita, una delle frazioni di Amatrice colpite dal sisma della scorsa estate: bloccato la statale all'altezza della frazione, la protesta avviene in concomitanza con le mobilitazioni organizzate a Montecitorio e nelle altre zone colpite dal terremoto dai comitati civici aderenti al movimento «La Ri-Scossa dei Terremotati». 




«Io sono il primo a cercare non mettere benzina sul fuoco, ma la situazione è esplosiva. Noi siamo istituzioni e non partecipiamo a queste manifestazioni, ma sono cittadini e sappiamo il loro grado di esasperazione».

È quanto afferma  il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci sulle manifestazioni dei terremotati in corso a Roma e nelle zone colpite dal sisma. «Da quello che so, non è una protesta contro i comuni e gli enti locali, ma a livello nazionale: si sentono un po' abbandonati. La burocrazia è tanta, la situazione non è rosea - prosegue il sindaco - La gente sa che fra poco dovrà andare via dagli alberghi in vista della stagione estiva, è nell'incertezza e di ricostruzione non se ne parla, noi sindaci siamo i primi a subire le conseguenze».

«Il mio comune è uno dei pochi che non ha più nessun abitante: ho dovuto fare un'ordinanza di sgombero totale e la situazione si riverbera sullo stato dei cittadini che da mesi sono in questa situazione», prosegue Petrucci. «Il governo deve fare le zone franche», prosegue il primo cittadino aggiungendo che bisogna anche iniziare a fare una distinzione tra comune e comune: «Il cratere si è allargato, ma si devono iniziare a selezionare i comuni che hanno avuto danni ingentissimi e per i quali serve un'attenzione maggiore sia dal governo che dalle normative».
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Corriere Adriatico