Sessanta mila euro alle Caritas diocesane offerti dalla Banca del Piceno consegnati ai tre vescovi

Sessanta mila euro alle Caritas diocesane offerti dalla Banca del Piceno consegnati ai tre vescovi
ACQUAVIVA PICENA - Sessantamila euro, ventimila per ogni diocesi, che la Banca del Piceno ha deciso di devolvere una somma totale di 60mila euro alle Caritas di tre Diocesi,...

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ACQUAVIVA PICENA - Sessantamila euro, ventimila per ogni diocesi, che la Banca del Piceno ha deciso di devolvere una somma totale di 60mila euro alle Caritas di tre Diocesi, quella di San Benedetto, Ripatransone e Montalto, quella di Ascoli Piceno e quella di Fermo. Una consegna simbolicamente avvenuta ieri pomeriggio nel corso di una conferenza moderata dal presidente nazionale dei giornalisti cattolici, Vincenzo Varagona e organizzata nell’Auditorium della Banca ad Acquaviva Picena. 

 


Il parterre


Presenti, con il presidente della Banca Mariano Cesari, c’erano i tre vescovi: Carlo Bresciani, per San Benedetto, Gianpiero Palmieri per Ascoli e Rocco Pennacchio di Fermo. A fare gli onori di casa c’era il presidente della Bcc, Mariano Cesari, che ha illustrato l’iniziativa: «E’ una giornata molto importante – ha affermato – perché il Cda della Banca del Piceno ha deliberato di devolvere alla Caritas la somma di 60mila euro che saranno equamente divisi tra le tre associazioni diocesane. Una piccola goccia nel mare, ne siamo coscienti, ma un segnale importante per contenere le nuove emergenze sociali e l’elevato aumento delle povertà che colpiscono anche il nostro territorio. Bisogna fare molto ma la nostra è una posizione ferma: la Banca del Piceno c’è e ci sarà sempre a sostegno delle emergenze sociali che, tra l’altro, rientrano tra le azioni del nostro istituto di credito da sempre impegnato nel sociale e non va dimenticato che le Bcc, nate due secoli fa, da sempre sono ispirate ai valori cristiani più profondi e poggiano su tre principi: mutualità, località e solidarietà».

Ringraziamenti sono arrivati dai tre vescovi, in primis monsignor Bresciani: «Si tratta di una iniziativa che parla della sensibilità della Bcc a ciò che avviene sul territorio e ad incontrare i bisogni del territorio stesso. E’ vero che ventimila euro possono essere definiti una goccia nel mare, ma la cose grandi sono fatte di gocce». Di importanza di questo gesto in un clima di «susseguirsi di emergenze» ha parlato monsignor Pennacchio. «Credo che la nuova grammatica della carità sia oggi rivolta ai poveri e agli “impoveriti” perché in questi anni stiamo assistendo all’impoverimento di tante persone che un tempo non avevano questo genere di difficoltà Chi gestisce le mense sa benissimo che si stanno riempiendo di persone che non avrebbero mai immaginato di finire lì. I soldi che ci sta consegnando la banca? Sono un segno di solidarietà, vicinanza e prossimità».

Monsignor Palmieri ha fatto un quadro della situazione attuale legata alle nuove povertà: «Le Caritas sono le realtà più a bassa soglia e più vicine a certe situazioni – ha affermato – e non infrequentemente si avvicinano delle famiglie che affermano di aver bisogno in quel momento di un aiuto, ma specificano: “io non sono un povero”. Sono quelli che vengono definiti gli equilibristi della povertà e di queste difficili situazioni tra pandemia, terremoto e guerra ne stiamo accumulando davvero tante».


La testimonianza


A fornire il proprio contributo è stato anche il direttore della Caritas di San Benedetto, don Gianni Croci, che ha mostrato un filmato che racconta la storia di un ragazzo arrivato a San Benedetto che ora è diventato un educatore.

 

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Corriere Adriatico