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ACQUASANTA - Impulso alla ricostruzione, necessità di semplificare le norme. Il sindaco Sante Stangoni non perde di vista il traguardo. La rinascita del complesso termale rimane il primo obiettivo. Approvato il progetto dall’Ufficio Ricostruzione, concesso il contributo, ora arriva l’affidamento dei lavori alla ditta Apulia di Bari. La suggestiva grotta sulfurea con la piscina naturale tornerà al suo antico splendore.
Ma non sarà l’unica del nuovo e moderno complesso che nascerà ad Acquasanta, al centro del cratere sismico. Sarà un altro passo verso il ritorno in funzione di quello che era un vero e proprio gioiello dell’entroterra ascolano, polo d’attrazione unico che basava la sua forza su sorgenti termali radicate nella storia.
Le donazioni
Grazie alle donazioni al numero solidale 45500 avvenute nell’immediato post sisma 2016, era stata raccolta la cifra di tre milioni di euro per rilanciarne l’attività e sistemare, in particolare, la sorgente naturale dell’acqua sulfurea, la piscina interna alla grotta e le strutture connesse.
Le procedure
Prioritario diventa lo snellimento delle procedure: negli anni troppe problematiche legate alla burocrazia hanno rischiato di vanificare l’impegno. «Spero ci sia continuità e un’accelerazione per il ripristino dei fabbricati e della vita quotidiana di questi luoghi – afferma Stangoni -. Sarebbe utile conoscere a breve gli esiti di tutti i bandi presentati per capire le potenzialità dei nostri territori. Fondamentale sarà procedere con le opere pubbliche: vanno a rilento, ma non è dovuto al commissario, al comune o al sisma. È un problema italiano che spero il nuovo governo possa risolvere, facendo sì ad esempio che un appalto duri 6-8 mesi, si possano consegnare i lavori. Lo abbiamo visto da vicino anche noi qui con il municipio, la scuola, la piscina: troppi passaggi e ritardi». Alla ricostruzione degli edifici si affianca anche altro. «C’è bisogno di una svolta dal punto di vista economico – afferma il sindaco -. Vogliamo mantenere i residenti fare in modo che le attività rimangano e forniscano servizi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico