Processo Graziosi, la Fondazione Pergolesi-Spontini parte civile. L'ex ad: «Bene, ora potrò raccontare tante cose»

William Graziosi, ex ad della Fondazione Pergolesi-Spontini
JESI - Si è aperta ieri a Torino l’udienza preliminare per presunte irregolarità nella vecchia gestione del Teatro Regio. Cinque imputati tra cui l’ex...

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JESI - Si è aperta ieri a Torino l’udienza preliminare per presunte irregolarità nella vecchia gestione del Teatro Regio. Cinque imputati tra cui l’ex sovrintendente William Graziosi (in carica da maggio 2018 a luglio 2019) oltre a Roberto Guenno (corista), Alessandro Ariosi (agente e titolare di società a Milano e Lugano), Andrea Paolo Maulini (manager) e Priscilla Alessandrini (consulente). Tra i reati contestati a vario titolo agli imputati vi sono la tentata concussione, il traffico di influenze illecite, la turbativa d’asta. 

 

 


Secondo quanto emerso nella delicata inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal sostituto Elisa Buffa, l’ex sovrintendente avrebbe danneggiato la Fondazione del Regio con la sua gestione. Al centro dell’inchiesta, in particolare, il rapporto tra Graziosi e l’agente Ariosi: come accertato dalla Guardia di Finanza, lo jesino in cambio di denaro avrebbe scritturato artisti della società svizzera di Ariosi. Un meccanismo esportato, sempre secondo le accuse, anche in altri teatri italiani con cui Graziosi collaborava tra cui il “Pergolesi” e la Fondazione Pergolesi Spontini, che ieri ha presentato la costituzione di parte civile tramite l’avvocato Alessandro Sorana. Si è costituita anche la Fondazione Teatro Regio tramite l’Avvocatura dello Stato. Graziosi è stato amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi per 17 anni, fino al dicembre 2017. La costituzione a parte lesa della Fps arriva dal momento che, secondo i capi d’imputazione formulati dalla Procura di Torino, vi sarebbero operazioni non chiare che riguardano un arco temporale nel quale è ricompreso anche il periodo in cui Graziosi ricopriva il suo incarico in Fondazione a Jesi, pertanto è doveroso da parte della Fondazione Pergolesi Spontini - che resta ferma sul «no comment» - fare piena chiarezza su quanto accaduto. «Mi fa piacere che la Fondazione Pergolesi Spontini si sia costituita parte lesa – dichiara William Graziosi – perché questo mi darà modo e mi obbliga a raccontare con dovizia di particolari anche quanto successo a Jesi fra l’11 ottobre e il 22 dicembre 2017». «È iniziato di fatto il primo passo di contrasto della teoria accusatoria – dice l’avvocato Rossi – ne seguiranno molti altri. Abbiamo numerosi argomenti che contrastano l’impianto dell’accusa e li porteremo davanti al giudice». Le difese hanno sollevato una questione di competenza territoriale, visto che alcuni dei reati contestati (a partire dal 2014) non risultano commessi nel capoluogo piemontese, pertanto la sede del processo dovrebbe essere quella di pertinenza del comune di Jesi. L’udienza è stata rinviata al 16 settembre. 

 

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Corriere Adriatico