FABRIANO - Whirlpool: dopo le ferie estive anticipate tra metà giugno e inizio luglio e comunicate agli operai solo pochi giorni fa, arriva l’emergenza mensa. Il...
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«Mangiare alla fine del lavoro – riferiscono le tute blu – è complicato non solo perché la pausa è fisiologica dopo ore di duro lavoro in fabbrica, ma perché a quel punto conviene andare a casa e cucinarsi qualcosa». La decisione, quindi, potrebbe portare a conseguenze ben più gravi. «Se una parte degli operai rinuncia alla mensa – dicono i sindacati – l’azienda è facilitata a chiudere il servizio per razionalizzare i costi». L’auspicio è che si possa tornare a lavorare serenamente in uno stabilimento a cui tutti gli operai, di ieri e di oggi, sono affezionati. «Solo chi lavora da tempo in fabbrica – concludono gli operai – sa cosa vuol dire lavorare sette ore e mezza senza paura pranzo, al caldo, in mezzo al rumore, con ritmi pesanti. Speriamo in un ripensamento da parte di Whirlpool».
Nei giorni scorsi, intanto, ci sono stati anche 30 minuti di sciopero, per ciascun turno, per protestare contro le continue modifiche all’orario di lavoro hanno portato le Rsu del sito produttivo a prendere questa decisione. «Non riusciamo a comprendere perché si continuino a verificare delle modifiche last minute degli orari e delle turnazioni da parte di chi è chiamato a pianificare il lavoro. Chiediamo che si proceda con piani orari e turni stabili», il punto dei rappresentanti sindacali. Buone notizie, intanto, arrivano dal fronte degli esuberi degli operai grazie a un aumento della produzione dovuto a riconquista di quote di mercato da parte della multinazionale. Continua, invece, a rimanere alta l’attenzione sui colletti bianchi della sede centrale di Fabriano. Riguardo agli impiegati della sede centrale Whirlpool si naviga a vista dopo le decisioni della multinazionale di spostare alcune funzioni in Polonia. I sindacati hanno chiesto un confronto al Ministero, ma al momento non c’è ancora una data ufficiale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico