Maria Francesca Lattanzi, l’imprenditrice balneare ritenuta tramite di no vax. I legali: «Non ha mai pagato né preso soldi»

Maria Francesca Lattanzi
ANCONA - Si aggrava la posizione del medico veterinario e imprenditrice civitanovese Maria Francesca Lattanzi. Nella seconda tranche investigativa, infatti, gli inquirenti hanno...

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ANCONA - Si aggrava la posizione del medico veterinario e imprenditrice civitanovese Maria Francesca Lattanzi. Nella seconda tranche investigativa, infatti, gli inquirenti hanno delineato il «ruolo di primo piano» assunto dalla 51enne che a gennaio scorso era stata raggiunta dalla misura cautelare non custodiale dell’obbligo di dimora (avrebbero pagato per ottenere il Green pass senza farsi inoculare il vaccino) e che ora invece è finita agli arresti domiciliari.

 

 

Secondo gli inquirenti, infatti, il ruolo di Lattanzi non sarebbe stato quello di semplice corruttore, ma sarebbe stata coinvolta al livello organizzativo svolgendo, come evidenzia il gip nell’ordinanza, «la funzione ben più essenziale di intermediario di Luchetti, intrattenendo stretti rapporti affaristici con Daniele Mecozzi», titolare del ristorante Casablanca. L’imprenditrice è molto nota a Civitanova per essere titolare di uno stabilimento balneare del lungomare sud nonché presidente di un’associazione. Ma è conosciuta anche fuori provincia come veterinaria. A giugno scorso era stata vittima di una rapina, un malvivente l’aveva raggiunta mentre era in macchina in via Filzi e le aveva sfilato via un costoso Rolex dal polso. Nell’indagine in corso è ritenuta essere un tramite di no-vax per le finte vaccinazioni. Dagli atti dell’inchiesta emerge che si sarebbe coordinata con Mecozzi per accompagnare o far accompagnare persone ad Ancona per le finte procedure vaccinali, ma i due imprenditori per parlare al telefono tra loro, avrebbero utilizzato un linguaggio criptico parlando di cene e di pranzi, come accaduto il 28 dicembre: per un “pranzo del 30” Lattanzi avrebbe parlato di otto o nove persone aggiungendo: «Ce n’ho quattro che è disperati, cerca la carne da Bologna». Il giorno prima, invece, Lattanzi aveva chiamato Mecozzi per chiedergli se poteva chiamare l’infermiere, al ristoratore aveva detto di aver ricevuto una mail dall’ordine dei veterinari a cui non risultava che lei fosse stata vaccinata, Mecozzi le aveva risposto di chiamarlo tranquillamente ma con Telegram.


«Non ci sono i presupposti per un aggravamento della misura, perché la situazione era cristallizzata da tempo», hanno evidenziato ieri i legali dell’imprenditrice, Paolo Carnevali e Alberto Pepe. «Lei – proseguono gli avvocati – non ha mai pagato niente e non ha mai ricevuto soldi. Non c’è nulla di nuovo rispetto a prima». Per mercoledì prossimo è stato fissato l’interrogatorio di garanzia e Lattanzi potrà decidere di fornire la propria versione dei fatti al gip oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.

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Corriere Adriatico