JESI - Anche lassù le sue foto saranno le più belle. La città di Jesi piange il suo filtro gentile, Ubaldo Ubaldi, fotografo, artista e uomo di cultura: i...
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Ubaldo Ubaldi si è spento domenica scorsa, stroncato da una malattia che non gli ha lasciato scampo. Aveva 72 anni, ancora pochi per lasciare la sua famiglia - la moglie Alberta Ceccarelli, i figli Lucia e Luca che ne hanno seguito le orme al negozio di via Gramsci e gli amatissimi nipotini - troppo pochi per smettere di scattare. Era malato Ubaldo, anche se era solito accogliere i clienti sempre con un sorriso, con la consueta simpatia, senza mai far trapelare la sofferenza. Coraggio e dignità d’un uomo d’altri tempi. Oggi un grande dolore è il filo che lega la famiglia Ubaldi e tutta la comunità.
La salma, composta alla casa del commiato Santarelli di Monsano, è stata visitata ieri da moltissimi amici e conoscenti per un ultimo saluto. I funerali saranno celebrati oggi alle 10,30 nella chiesa di San Pietro Martire; la tumulazione avverrà al cimitero di Tabano. La famiglia ha disposto una raccolta benefica da devolvere allo Iom di Jesi.
Saranno in tantissimi, questa mattina, a ricordare Ubaldo Ubaldi, testimone attento degli eventi più significativi della vita di tante famiglie, ma anche osservatore sensibile dei cambiamenti della città. Da 50 anni la sua impronta professionale e umana, la grande capacità del saper osservare, hanno accompagnato la vita, le vicende e le genti di Jesi. «Persone come lui - è la voce del giornalista Roberto Sopranzi - non scompaiono mai del tutto» perché lasciano alla città, alla società e al mondo della cultura una importante eredità da preservare e valorizzare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico