Spedisce uno smartphone in Inghilterra, ma la conferma dell’accredito era fasulla

Una foto di archivio. Spedisce uno smartphone in Inghilterra, ma la conferma dell’accredito era fasulla
TRECASTELLI - Vende lo smartphone e lo spedisce in Inghilterra a quello che sembrava un acquirente ma in realtà si è rivelato un truffatore. A beffare Sandro Mori,...

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TRECASTELLI - Vende lo smartphone e lo spedisce in Inghilterra a quello che sembrava un acquirente ma in realtà si è rivelato un truffatore. A beffare Sandro Mori, un residente di Trecastelli, è stata l’email di conferma arrivata da Paypal, identica a quella ricevuta di solito. Non è la prima volta che vende qualcosa ed è sempre andata bene fino allo scorso 11 giugno quando si è concretizzata la truffa che martedì ha denunciato in Commissariato. «Ho fatto un annuncio su Subito.it per vendere un telefono Samsung S di un anno – racconta – al costo di 525 euro. Mi ha contattato un signore italiano credo, Roberto B., che vive in Inghilterra. Mi ha chiesto se potevo spedirglielo lì e ho detto che andava bene». Per garantire la tracciabilità del pagamento, il venditore ha chiesto che la somma venisse versata sulla sua Paypal. 


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La conferma
Così è accaduto o almeno sembrava. Gli è arrivata l’email di conferma, con la stessa intestazione, la scritta Paypal in due colori. Insomma sembrava proprio quella che arriva per confermare il pagamento avvenuto. Certo di aver concluso la vendita, Sandro Mori ha spedito il telefono a Sheffield in Inghilterra. Solo dopo si è accorto che la somma che credeva versata nel suo conto Paypal non c’era. Da successivi accertamenti è emerso che l’email ricevuta era un falso. Era stata riprodotta molto fedelmente ma non era reale quindi i soldi citati non erano mai stati versati. A quel punto ha tentato di ricontattare via email l’acquirente che non ha mai risposto. Preso lo smartphone è sparito. «Ci sarebbe caduto chiunque – racconta – ho venduto spesso su internet e non ho mai avuto problemi prima. L’email che ho ricevuto era identica a quelle ricevute in precedenza. Era impossibile accorgersi che fosse un falso, fatto davvero molto bene». 


Il truffato ha voluto condividere la sua disavventura per mettere in guardia chi è solito vendere sul web ed evitare che possa capitare ad altri. «Volevo far sapere che esiste questa truffa che ho scoperto mio malgrado – conclude Sandro Mori – per avvertire che esiste anche questo genere di raggiro che si concretizza tramite un’email, in cui viene assicurato il pagamento avvenuto per farsi spedire il materiale. In realtà è tutto finto». La falsa email è stata portata in Commissariato nel momento di sporgere denuncia. Le indagini sono partite per rintracciare il responsabile. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico