I due dipinti ritrovati a Cortino erano stati rubati a Senigallia nel lontano 1997

I due dipinti ritrovati a Cortino erano stati rubati a Senigallia nel lontano 1997
TERAMO - A seguito degli accertamenti condotti dai Carabinieri di Teramo e dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila coordinate e dirette dalla Procura della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TERAMO - A seguito degli accertamenti condotti dai Carabinieri di Teramo e dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, in merito ai due dipinti ritrovati il 28 aprile 2023 nascosti tra le macerie di un edificio parzialmente crollato nella zona di Cortino  è stato appurato che provengono dalla Chiesa Madonna del Soccorso di Senigallia ove furono rubati da ignoti il 19 agosto 1997, insieme ad altri beni. In tale occasione l’allora parroco, ora defunto ha provveduto a sporgere denuncia presso la stazione Carabinieri di Senigallia.

Le foto delle opere e la loro descrizione furono inserite nella “banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila, eseguendo i dovuti accertamenti e riscontri tramite tale banca data hanno appurato senza alcuna ombra di dubbio che i dipinti recuperati a Cortino sono gli stessi asportati oltre 25 anni fa a Senigallia.

Le due opere olio su tela, di autore ignoto risalenti a un periodo tra il XVI e XVII secolo, delle dimensioni di cm 60x50, privi di cornice, aventi ad oggetto rappresentazioni religiose, in particolare in uno è dipinto “San Vincenzo Ferreri” mentre l’altro rappresenta “la fuga in Egitto”, erano stati sottoposti a sequestro all’atto del rinvenimento.

Nei prossimi giorni gli stessi saranno restituiti al legittimo proprietario che è la Diocesi di Senigallia così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, gli stessi torneranno in quel centro ma non sicuramente nella chiesa di origine che è chiusa perché inagibile.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico