Tentata violenza, deve restare in carcere «Non pensavo che lei fosse minorenne»

Tentata violenza, deve restare in carcere «Non pensavo che lei fosse minorenne»
ANCONA - «Chiedo scusa, mi sono reso conto della stupidaggine che ho fatto. Sono sotto choc». Sono le parole pronunciate ieri dal 65enne osimano arrestato sabato...

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ANCONA - «Chiedo scusa, mi sono reso conto della stupidaggine che ho fatto. Sono sotto choc». Sono le parole pronunciate ieri dal 65enne osimano arrestato sabato mattina dai carabinieri delle Brecce Bianche con l’accusa di violenza sessuale su minore. L’uomo, incensurato, ha affrontato l’udienza di convalida a Montacuto, carcere dove si trova relegato da tre giorni. Davanti al gip Carlo Cimini si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha fornito dichiarazioni spontanee. 


 

Poche frasi, dette in uno stato di semi lucidità: «Chiedo scusa per i fatti di cui mi accusano, non sono ancora in grado di dire altro perché sono confuso. Pensavo solo che la ragazza fosse più grande, forse mi ero invaghito, ma non c’è stato un tentativo di violenza. Non era mia intenzione farle del male». Il giudice ha convalidato l’arresto e confermato la misura cautelare del carcere. La difesa, rappresentata dall’avvocato Dino Latini, aveva chiesto gli arresti domiciliari per l’ex operaio, ora in pensione e padre di due figli. All’uomo sono stati sequestrati alcuni dispositivi informatici. È stato già dato incarico all’analista forense Luca Russo di analizzarli per scandagliare il passato informatico del 65enne e capire se l’indagine possa allargare i suoi orizzonti e andare oltre all’arresto di sabato. 

Il sospetto degli investigatori, guidati dal comandante Giuseppe Caiazzo, è che la ragazzina di sabato (una 16enne che vive nel capoluogo dorico con la famiglia) possa non essere la sola vittima dell’uomo. Stando a quanto emerso, erano almeno due settimane che andava avanti la corrispondenza tra l’arrestato e la minore. I due tramite Whatspp si sarebbero scambiati una serie di messaggi. Da parte del 65enne – sostiene la procura – ci sarebbero stati plurimi tentativi di approcci sessuali e l’invio di foto proibite. La ragazzina non avrebbe mai risposto alle richieste osé dell’arrestato. Lo scorso venerdì sera i due si sono messi d’accordo per vedersi la mattina seguente nel parcheggio di un centro commerciale della Baraccola.


I carabinieri sono convinti che la minore sia stata attratta in quel luogo con una scusa. Lei è arrivata con il bus, lui con la sua auto. Quando la minore è salita a bordo, sarebbe scattato l’approccio sessuale. Come le mani dell’uomo si sono allungate sulla ragazzina (ecco l’accusa di violenza sessuale), è scattato l’intervento dei militari. Erano appostati, sapevano dell’incontro. A farglielo presente era stata la mamma della minore che la sera prima aveva scoperto l’appuntamento sospetto tra la figlia e il 65enne, uomo da lei conosciuto. Nei prossimi giorni, in forma protetta e con l’aiuto di una psicologa, verrà sentita la minore.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico