FILOTTRANO - Niente trasloco al Museo Civico di Scienze Naturali “Caffi” di Bergamo. Almeno per ora la collezione Beltrami, ricco repertorio di oggetti...
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Il Comune di Filottrano s’è subito opposto, ricordando che nel luglio 2018 era stata sottoscritta in accordo con i discendenti della famiglia Luchetti Gentiloni, una convenzione con l’Università politecnica delle Marche per il restauro della collezione e la valorizzazione del museo di Filottrano e che si stava perfezionando l’atto di donazione al Comune, come promesso formalmente dagli eredi, nel rispetto della volontà dall’ingegner Glauco Luchetti, che nel 1979 aveva aperto il museo nel palazzo di famiglia in vicolo Beltrami.
A sorpresa, era arrivata invece la lettera della soprintendente Mazza. Ora il Tar Marche - che aveva chiesto alla Soprintendenza una “relazione di chiarimenti sui fatti di causa” senza ottenere risposta - ha di fatto congelato il trasferimento, concedendo la sospensiva “in relazione al rappresentato pericolo connesso al trasporto in altra sede degli oggetti della collezione” e fissando per il 22 gennaio prossimo l’udienza collegiale per la trattazione del ricorso. Per ora calumet, foderi, cinture e altri oggetti di tribù e popolazioni americane, ma anche terracotte azteche e messicane, non si spostano da Filottrano. «La collezione è soggetta a doppio vincolo - ricorda il sindaco di Filottrano Lauretta Giulioni -: è vincolato il Palazzo anche perché contiene la preziosa collezione, ed è vincolata la collezione stessa, che deve restare dov’è, in doverosa ottemperanza della volontà di Costantino Beltrami e dell’ingegner Glauco Luchetti».
«Siamo pronti a intervenire con un nostro contributo per la valorizzazione del museo Beltrami – ha dichiarato l’assessore regionale a Cultura e Turismo, Moreno Pieroni – nel momento in cui il Comune di Filottrano otterrà almeno l’usufrutto del palazzo. Ho fissato per la prossima settimana un incontro in Regione con gli eredi, il Comune e la Soprintendenza, per giungere a una soluzione che soddisfi tutti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico