Stazione marittima di Ancona, spinta del Governo: Bignami a Rfi: «Uno studio per riaprirla»

Stazione marittima di Ancona, spinta del Governo: Bignami a Rfi: «Uno studio per riaprirla»
ANCONA Un vertice a tre per piantare una delle bandiere che più caratterizza la giunta Silvetti. Parliamo della stazione ferroviaria marittima - quella sotto la sede di...

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ANCONA Un vertice a tre per piantare una delle bandiere che più caratterizza la giunta Silvetti. Parliamo della stazione ferroviaria marittima - quella sotto la sede di Bankitalia - dismessa nel 2015: ieri il sindaco e il governatore Francesco Acquaroli hanno incontrato il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami per trovare una sponda nel Governo finalizzata alla riattivazione dei binari. 

 


La filiera

E l’ormai proverbiale filiera ha risposto: presente. Durante l’incontro, infatti, l’onorevole Bignami ha chiamato i vertici di Rfi - in particolare, l’amministratore delegato Gianpiero Strisciuglio - per far riaprire il fascicolo e dare seguito alla volontà di Comune e Regione di ripristinare il tracciato. Il viceministro alle Infrastrutture ha dato quindi mandato a Rfi di avviare uno studio per approfondire il dossier, con lo scopo di far rinascere dalle ceneri la stazione marittima e incasellare uno dei tasselli della metropolitana di superficie che da Falconara dovrebbe passare per la stazione centrale di Ancona (e per quella marittima, appunto), fino a raggiungere la fermata dell’Ikea. Al massimo i primi di settembre ci sarà un secondo incontro a Roma tra i tre per perfezionare il progetto. «La riapertura della stazione marittima di Ancona è uno dei nostri obiettivi per rendere più accessibile il centro del Capoluogo e mettere in rete l’area metropolitana tra Falconara e la Riviera del Conero - scriveva lunedì Silvetti sul suo profilo Facebook -. L’unica vera stazione marittima dietro Bankitalia, nel cuore della città». Tecnicamente, riattivare il tracciato sarebbe possibile, ma si pongono due ordini di potenziali criticità: riattivare i binari rischia di creare interferenze con il varco di ingresso ai traghetti. Inoltre, il tracciato passa accanto alla Mole e in passato Rfi aveva presentato un progetto secondo il quale, per mantenere attivi i binari, sarebbe stato necessario installare barriere e reti ai lati della ferrovia. Criticità che potrebbero essere superate se l’attracco dei traghetti fosse davvero spostato in tempi brevi nelle banchine tra la 19 e la 21 - che un tempo ospitavano i silos - e se i treni utilizzati fossero meno impattanti. Ma è proprio per dirimere questioni come queste che il viceministro Bignami ha attivato Rfi.

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Corriere Adriatico