Sma-Simply, i lavoratori chiedono certezze per il piano industriale

Sma-Simply, i lavoratori chiedono certezze per il piano industriale
ANCONA - «Fanta-Sma»: manifestazione contro un’azienda «sparita dai radar». C’erano oltre 100 persone ieri, in presidio di fronte al centro...

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ANCONA - «Fanta-Sma»: manifestazione contro un’azienda «sparita dai radar». C’erano oltre 100 persone ieri, in presidio di fronte al centro commerciale Auchan, a rappresentare i circa mille lavoratori dello Sma-Simply. Dalle 10 alle 12, tra bandiere sindacali, striscioni e cartelli, si è levata la protesta per chiedere garanzie sul mantenimento dei diritti acquisiti e, soprattutto, risposte certe dall’azienda sul futuro occupazionale e sulle voci sempre più insistenti che parlano di cessione di alcuni punti vendita alla Conad. Una manifestazione concomitante con lo sciopero regionale dell’intera giornata – proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil –, che ha visto un’ampia partecipazione tra i circa 40 punti vendita distribuiti su tutto il territorio regionale. 

«Sono due anni che stiamo aspettando risposte sul piano industriale – osserva Joice Moscatello, segretario Filcam Cgil Ancona –. Ci hanno presentato diversi progetti, subito disattesi, a fronte di zero investimenti. E ci contestano anche i dieci anni consecutivi di bilanci in perdita. Abbiamo chiesto più volte un incontro per avere chiarimenti circa le voci che parlano di cessioni, ma l’azienda è sparita dai radar». 


L’incognita sul futuro accomuna tutti i dipendenti dei punti vendita italiani targati Sma-Simply, con la sede di Teramo già chiusa e una procedura di mobilità senza preavviso per 264 lavoratori in Sicilia a rendere la preoccupazione ancora più sentita. «L’azienda si è trincerata dietro ad un silenzio che intendiamo rompere con questo sciopero – spiega Selena Soleggiati, Fisascat Cisl Marche –. L’unica linea strategica presentata è stata la cessione di alcuni punti vendita, ma senza dire quali e con che modalità. Abbiamo chiesto al Mise che si faccia parte attiva per sollecitare un incontro, ma ancora non ci è stato risposto». L’ultimo incontro è stato lo scorso 5 febbraio, poi più nulla: «è drammatico che l’azienda non voglia parlare con noi – fa notare Fabrizio Bontà, segretario Uiltucs Uil –, giocano con il futuro dei dipendenti. Forse avremo un incontro l’8 maggio, ma non è ancora stato confermato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico