SIROLO - Le strutture ricettive sono piene da prima di Ferragosto ed è quasi impossibile trovare posto fino al 6 settembre. Eppure l’idea di ripiegare su...
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«Anche al cimitero c’è questa qualità di gente» aggiunge un’altra sirolese. Pure nel 2013 l’attuale portavoce di CambiAmo per Sirolo Aldo Spadari aveva denunciato la presenza di turisti che bivaccavano davanti al camposanto, servendosi di un tubo dell’acqua attaccato alla fontanella per farsi la doccia. Una situazione purtroppo confermata dallo stesso custode del luogo sacro. Qualche giorno fa, invece, una famiglia con cane che stava improvvisando un soffritto, con tanto di fornelletto da campeggio, nella spiaggia libera oltre il porto di Numana, è stata redarguita dalle forze dell’ordine. «Certo non è uno spettacolo decoroso» commenta oggi Spadari, ma più in generale «è il target turistico attuale ad essere inferiore ai luoghi».
Secondo l’operatore turistico ed ex candidato sindaco nel 2019, «Sirolo è la Capri mancata dell’Adriatico». Settembre è alle porte, contro ogni aspettativa la stagione si sta avviando alla fine all’insegna del “tutto esaurito” ed ora l’attenzione è già rivolta all’Estate 2021. «Se ci sarà tutta la gente di quest’anno, occorrono dei correttivi – suggerisce Spadari -. Anzitutto bisogna assolutamente istituire la zona a traffico limitato in via Giulietti dalla mattina alla sera, con accesso consentito solo a residenti, dimoranti nelle strutture ricettive e fornitori la mattina. Gli addetti degli uffici turistici andrebbero dislocati ai Pini, mentre la postazione dei vigili con pensilina sotto il campanile». Da migliorare anche l’applicazione per la prenotazione obbligatoria delle spiagge libere che presenterebbe, a detta di alcuni residenti, problemi di funzionamento, per quanto congegnata proprio per privilegiare residenti e turisti dimoranti. «Le spiagge devono essere loro riservate con priorità – ribadisce Spadari -. Gli altri altrove. Non il contrario come succede adesso visto che residenti e turisti che dormono qui non riescono ad andare. L’app va rivista inserendo anche l’obbligo di cancellazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico