Addio "Capannaccio", storico bagnino della riviera del Conero: stroncato da un male a 61 anni

Claudio Capannacci aveva 61 anni
SIROLO - Sempre gentile e sorridente, un’anima buona fra gli ombrelloni della spiaggia Urbani che ogni estate si trasformava nella sua seconda casa. Di tutte le foto...

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SIROLO - Sempre gentile e sorridente, un’anima buona fra gli ombrelloni della spiaggia Urbani che ogni estate si trasformava nella sua seconda casa. Di tutte le foto scattate in 61 anni di vita, è quella in bianco e nero che lo ritrae con il tubo dell’acqua in mano intento a pulire i lettini dello stabilimento Arturo, lato nord, l’immagine di Claudio Capannacci stampata nel ricordo dei sirolesi. 

 
Un ritratto condiviso in serata sul gruppo “Sei de Scirolo se…” per accompagnare con parole cariche di stima e affetto uno dei personaggi più benvoluti della Perla dell’Adriatico. La notizia della scomparsa dello storico bagnino, dovuta ad un male contro il quale combatteva da tempo, ha fatto calare un’ombra di sconforto sulla città rivierasca.

Molti lo ricordano anche dietro il bancone del Vascello, il locale di via Giulietti, poi diventato Wish ed oggi parafarmacia, un tempo di proprietà della famiglia Mengassini dello stabilimento e affittacamere Arturo, nel quale Claudio lavorava nei mesi invernali come barista. Tra le immagini nostalgiche quella che racconta della sua fede calcistica ed è legata ad un curioso aneddoto.

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Quando Claudio, cuore nerazzurro, per festeggiare nel 1989 il 13° scudetto dell’Inter salì sul campanile per far rotolare un enorme stendardo realizzato grazie ad una colletta dei tifosi sirolesi. Nella sua casa fra i vicoli del centro storico aveva iniziato a collezionare pietre e maioliche con scritte in latino che aveva affisso sull’uscio. Lascia la figlia Chiara e la moglie Francesca.


«Simpatico, brillante, gentile, sorridente, buono, discreto - lo descrive l’amministratore della pagina Facebook dedicata a Sirolo e ai sirolesi -. Non ti ho mai sentito parlare male di qualcuno. Merce rara e preziosa. Direi unica. Lasci un ricordo bellissimo, indelebile. Fai buon viaggio grande Capannaccio». «Buono, gentile, sempre educato e sorridente. Grande e rara virtù la tua» scrive l’imprenditore turistico Aldo Spadari. «Notizia che mi addolora tantissimo – dice l’ex sindaco Moreno Misiti -. Mio coetaneo e compagno di scuola. Indimenticabile».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico