Sirolo, il cadavere è dello scomparso Mistero risolto grazie ai tatuaggi

Il recupero del cadavere da parte dei vigili del fuoco
SIROLO - Saranno l’autopsia e l’esame radiografico a fugare ogni dubbio sull’identità del cadavere rinvenuto sabato sera da due escursionisti al...

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SIROLO - Saranno l’autopsia e l’esame radiografico a fugare ogni dubbio sull’identità del cadavere rinvenuto sabato sera da due escursionisti al Passo del Lupo. Familiari e forze dell’ordine sono comunque certi che quel corpo, recuperato l’indomani dai vigili del fuoco, appartenga a Lucio Pomelli, il 49enne di Ancona con problemi psichici che tre mesi fa si era allontanato spontaneamente da casa senza farne più ritorno. Il fratello Luca, giunto da Modena sabato scorso, avrebbe dovuto effettuare il riconoscimento ieri mattina all’obitorio di Ancona dove la salma è stata ricomposta. L’avanzato stato di decomposizione, favorito dalle temperature elevate rispetto alle medie stagionali e dall’esposizione alle intemperie per tre mesi, hanno però suggerito di attendere l’esame autoptico previsto per questa mattina alle 10. Sono stati gli stessi carabinieri di Numana, che conducono le indagini, a sconsigliare al congiunto la visione del cadavere rimandando l’ufficialità del riconoscimento al pronunciamento del medico legale. 

Statura, stazza, colore dei capelli e alcuni tratti distintivi inequivocabili, in particolare la presenza di alcuni tatuaggi corrispondenti a quelli avuti da Pomelli, lascerebbero pochi dubbi sul fatto che il corpo fiutato dal cane dei due escursionisti loretani appartenga al 49enne scomparso. Di lui non si avevano più notizie da sabato 10 ottobre quando l’uomo si era allontanato dalla sua abitazione in Ancona. Per tre giorni una task force di dieci squadre tra pompieri, soccorso alpino e corpo forestale lo aveva cercato via terra e via mare nell’area del Conero. Alle ricerche avevano partecipato anche i cani molecolari mentre i Saf avevano scandagliato lo specchio d’acqua sottostante a bordo di un gommone. Ma del 49enne non si erano trovate tracce. E invece quel corpo era sempre rimasto lì, in un tratto impervio raggiungibile dai soli sentieri non autorizzati, a poca distanza dal parcheggio del cimitero di Sirolo dove il 15 ottobre i carabinieri avevano rintracciato la sua auto.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico