Il Tar respinge il ricorso del Chiosco Morena contro i limiti ai tavoli all’aperto: «Niente discriminazioni nelle regole per i dehors»

Il Chiosco di Morena e sullo sfondo la Fontana delle 13 Cannelle
ANCONA - Il nuovo regolamento comunale sui dehors, nella parte in cui recepisce la tutela della Soprintendenza intorno alla fontana del Calamo, non introduce elementi nuovi e...

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ANCONA - Il nuovo regolamento comunale sui dehors, nella parte in cui recepisce la tutela della Soprintendenza intorno alla fontana del Calamo, non introduce elementi nuovi e soprattutto non discrimina alcune attività commerciali rispetto ad altre. Così ha deciso il Tar Marche, respingendo un ricorso presentato dalla Leon Srl, società che gestisce il Chiosco da Morena, con un sentenza che segue di un paio di settimane un verdetto analogo pronunciato sulle doglianze di Cremeria Rosa, un’altra attività commerciale che, per fatto di trovarsi lungo corso Mazzini, non ha la possibilità di usare il suolo pubblico per tutto l’anno.

 

Succede così dal 2011, da quando la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio delle Marche, ritenendo che la presenza di numerosi dehors davanti alla Fontana del Calamo (o delle 13 Cannelle) precludesse ai turisti un’adeguata visuale prospettica del monumento, nonché del limitrofo ex Convento dei Domenicani, aveva istituito un vincolo di tutela indiretta. Era stata introdotta una “fascia di rispetto” in cui è vietata la collocazione di tavoli, sedie e altri arredi dei locali e la possibilità di installare dehors era stata limitata a un massimo di 180 giorni (fra il 15 aprile e il 15 ottobre), periodo poi esteso, su insistenza anche del Comune, a 210 giorni, da inizio aprile a fine ottobre.


Vantaggi e svantaggi
E se la Leon Srl, nel ricorso presentato attraverso l’avvocato Massimo Ortenzi, lamentava una discriminazione rispetto ad altre attività del centro, il Tar ricorda che c’è un bilanciamento tra svantaggi e fantaggi. «Va peraltro aggiunto - scrivono i giudici del Tribunale amministrativo delle Marche - che la presenza della fontana, se da un lato penalizza i ristoratori, dall’altro lato li favorisce perché i turisti che si recano in corso Mazzini per visitare il monumento molto spesso consumano i pasti presso i locali ivi ubicati».


Zero novità
Il regolamento sui dehors votato dal consiglio comunale di Ancona il 31 gennaio, secondo la sentenza del Tar, non porta novità rispetto al regime già in vigore nell’area intorno alle 13 Cannelle. «Le modifiche regolamentari - scrive nella sentenza il presidente Gianluca Morri - non hanno introdotto, rispetto alla versione originale approvata nel 2012 e in parte modificata nel 2014, variazioni tali da consentire alla ricorrente di contestare oggi le prescrizioni della Soprintendenza in vigore da circa un decennio. Le modifiche riguardano unicamente la riscrittura meramente “stilistica” dell’art. 15 del Regolamento». 


Aperto dal 1935


Il Chiosco da Morena, in attività dal 1935 e noto in città come “il chiosco dei bombi”, nel ricorso contestava l’illegittimità del regolamento comunale obiettando obiettava che il proprio esercizio commerciale «non è ubicato davanti alla Fontana ma lateralmente ad essa e dunque non interferisce con la sua visuale». Censure tardive però, per i giudici amministrativi, che andavano semmai proposte nel 2012, come hanno fatto altre due ditte, una delle quali, il Bar Giordano, aveva ottenuto una sentenza favorevole. «Nel corso del tempo - scrive il Tar - lo stato dei luoghi non è mutato e anche la ricorrente si è adeguata posizionando i propri tavoli all’aperto in conformità al vincolo indiretto, per cui l’ampiezza spaziale di detto vincolo è ormai inoppugnabile per gli esercizi commerciali che hanno fatto acquiescenza». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico