SENIGALLIA - Per difendere la fidanzata nel bel mezzo di una zuffa scatenatasi in discoteca, si era buttato nella mischia. Un gesto romantico. Ma fino a un certo punto. Per...
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La somma per il risarcimento del danno verrà stabilita in sede civile. La rissa si era scatenata il 25 ottobre 2013, durante il party organizzato da una discoteca di Senigallia. L’imputato si era buttato in pista con la sua fidanzata ed altri amici. All’improvviso, il tenore della serata era cambiato con l’avvio di una zuffa tra ragazzi nata per futili motivi. In mezzo alla confusione, c’era anche finita la fidanzata dal giovane imputato. Contro di lei, secondo quanto è stato possibile ricostruire, si era scagliata quella che al processo si è costituita parte lesa che all’epoca dei fatti aveva solo 15 anni. Vedendo la situazione degenerare, il 27enne aveva pensato di intervenire a difesa dalla ragazza.
Il senso di altruismo si era però trasformato in violenza. L’imputato, per l’accusa, aveva steso la rivale della ragazza con un cazzotto che era finito contro la bocca della minorenne. La giovane era stata messa ko in un colpo solo. Aveva dovuto fare i conti con una lesione al labbro, diventata poi cicatrice permanente. Al dito, infatti, l’aggressore portava un anello che avrebbe incrementato il danno subito. Qualche giorno dopo il fatto, la denuncia e l’avvio del procedimento nei confronti del 27enne. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico