Senigallia, travolto da un treno regionale in corsa: choc al Ciarnin, muore un medico pesarese

Ucciso dal treno un 68enne, era in pensione

Senigallia, travolto da un regionale in corsa: choc al Ciarnin, muore un medico
SENIGALLIA - Un’altra tragedia sui binari costata la vita ieri ad un medico di famiglia in pensione. Un gesto volontario proprio come quello avvenuto lo scorso 12...

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SENIGALLIA - Un’altra tragedia sui binari costata la vita ieri ad un medico di famiglia in pensione. Un gesto volontario proprio come quello avvenuto lo scorso 12 gennaio in stazione, dove a morire era stata una 34enne. Ieri, verso mezzogiorno, è stato lanciato l’allarme. Un testimone aveva riferito di aver visto una donna lanciarsi sotto al treno al Ciarnin. Si è saputo un’ora più tardi che, in realtà, la vittima era un uomo. Polizia e Polfer hanno cercato ciò che rimaneva del corpo sui binari, poi hanno trovato il veicolo con gli effetti personali. La vittima era un 68enne originario del Pesarese residente a Senigallia.

 

Il tragitto

In macchina ha raggiunto il parcheggio della Statale, che in quel tratto prende il nome di via Galilei, vicino al sottopasso di via Grosseto. Ha lasciato nel mezzo, aperto, telefono e documenti. Nessun biglietto. Si è poi arrampicato sulla massicciata, alle spalle dell’ex Colonie Enel, per lanciarsi all’arrivo di un regionale partito da Ancona e diretto a Piacenza. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco e i sanitari. In volo si è alzata l’eliambulanza atterrata nel park del pattinodromo delle Saline ma ripartita vuota. Disagi si sono verificati sulla linea ferroviaria bloccata tra Marzocca e Senigallia. Alcune corse sono state cancellate. Il traffico sui binari è ripreso regolarmente dopo le 15, ricomposta la salma e al termine degli accertamenti svolti dalla Polfer.

La vittima aveva lavorato come medico di base in un piccolo comune del Pesarese. Da qualche anno era in pensione e viveva a Senigallia dove frequentava una palestra e andava a ballare con la compagna. Molti sono rimasti sbalorditi nell’apprendere il gesto estremo compiuto. «Animo gentile, medico scrupoloso, preparato e disponibile con tutti – riporta uno dei tanti messaggi apparsi ieri sui social - non possiamo che stringerci tutti attorno a te, con un pensiero particolare ai tuoi cari e forse domandarci il perché del tuo gesto» e ancora «una sola cosa può alleviare i nostri animi colmi di dolore in questo triste momento: il ricordo della tua grande passione con la quale svolgevi il tuo lavoro, in maniera totale per i tuoi pazienti e non solo, per qualsiasi persona ne avesse bisogno e necessità». Ricordate le «qualità professionali unite a quelle umane: un animo gentile, disponibile e cordiale. Una persona d’altri tempi si direbbe, le cui terrene difficoltà dell’odierna società, ne hanno forse minato le fragilità proprie e appartenenti ad ogni essere umano».

 

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Corriere Adriatico