Spende tutto in cure, muore povera Gara di solidarietà per la sepoltura

Spende tutto in cure, muore povera Gara di solidarietà per la sepoltura
SENIGALLIA - Spende tutti i soldi per curarsi ma poi muore e i figli non possono permettersi le spese per le esequie. La risposta degli amici ma soprattutto di tanti sconosciuti...

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SENIGALLIA - Spende tutti i soldi per curarsi ma poi muore e i figli non possono permettersi le spese per le esequie. La risposta degli amici ma soprattutto di tanti sconosciuti è stata sorprendente. In poche ore la figlia, avviando una raccolta fondi, ha raggiunto quasi 2000 euro. Una gara di solidarietà che ha sorpreso anche lei. Mercoledì pomeriggio Maria Teodolinda è morta. Aveva 78 anni. Oltre all’inconsolabile dolore per la perdita, la famiglia si è trovata un conto per la bara, il trasporto e la cremazione che non era in grado di affrontare. 


«Ho riscontrato l’esistenza di tante persone compassionevoli – spiega la figlia Francesca Maria Todaro – che vorrei ringraziare. Ci sentiamo davvero riconoscenti e avvolti da tanto amore». La raccolta fondi, dal titolo “Vi chiedo umilmente aiuto”, è stata avviata su Facebook ma c’è chi ha donato in altre modalità, non fidandosi dei social. «È mancata mia madre Maria Teodolinda – scrive la figlia nell’appello social -. Per curarsi e per mantenersi non era riuscita a mettersi da parte i soldi per una degna sepoltura e noi non abbiamo molto da dare. Abbiamo bisogno di un aiuto economico ed è duro rendere pubblico questo nostro disagio ma è la realtà».


La famiglia Todaro non è originaria di Senigallia, dove ha trovato tanta generosità. «Siamo una famiglia di “immigrati», qui, a parte pochissimi amici, non abbiamo una famiglia di appoggio – prosegue la figlia -. Come abbiamo vissuto, affrontato la malattia e la recente scomparsa di papà da soli, io e mio fratello, con il solo appoggio di mio marito, abbiamo fatto fronte ed affrontato, uniti nella nostra solitudine, la malattia di mamma e la sua morte. Ero convinta che alla cerimonia saremmo stati noi tre, supportati da quei pochissimi amici di sempre. Invece siamo stati inondati da un amore incondizionato, sento che dietro ad ogni donazione c’è un mondo di affetto, di compassione rivolta a noi e alla nostra adorata mamma ed ora so che non siamo soli». Ieri si sono svolti i funerali e nei prossimi giorni la famiglia potrà saldare il conto dell’impresa funebre. «La vita va avanti – conclude la figlia - e sono sicura che la maggior parte si scorderà velocemente di quello che riterrà un piccolo gesto di carità, rivolto a degli sconosciuti in stato di necessità ma io non dimenticherò mai questo prezioso miracolo d’amore». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico