Reparto Covid pieno, sette posti al Pronto soccorso. Sei contagiati anche nella Rsa di Corinaldo. Coinvolto qualche operatore

Reparto Covid pieno, sette posti al Pronto soccorso. Sei contagiati anche nella Rsa di Corinaldo. Coinvolto qualche operatore
SENIGALLIA  - Stazionaria la situazione in ospedale con il reparto Covid pieno ma sette posti a disposizione al Pronto soccorso. Salgono invece a sei i positivi nella Rsa di...

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SENIGALLIA  - Stazionaria la situazione in ospedale con il reparto Covid pieno ma sette posti a disposizione al Pronto soccorso. Salgono invece a sei i positivi nella Rsa di Corinaldo, dove il virus ha raggiunto anche qualche operatore. Per la struttura sanitaria è in programma la riconversione di 20 posti in postazioni Covid. Operazione che potrebbe dare respiro anche allospedale dove attualmente sono ricoverate due persone provenienti dalla Rsa.

 


«Sono stato informato che stanno valutando la riconversione di parte della struttura con posti Covid – spiega Matteo Principi, sindaco di Corinaldo – ancora però non abbiamo dettagli sulle tempistiche». Il focolaio è scoppiato la settimana scorsa nella struttura e ha portato al decesso di una 89enne che era stata trasferita al Pronto soccorso. Proprio tramite lei è stato scoperto il virus perché gli altri erano asintomatici. La donna è stata portata in ospedale per l’aggravarsi di una patologia pregressa. Nella circostanza è stata sottoposta a un tampone ed è emerso che era positiva. Non aveva però sintomi riconducibili al Covid. 


Il giorno successivo altre due ospite della struttura sono state trasferite nel reparto Covid dell’ospedale. Il fatto che tutti, ospiti e operatori, avessero fatto la terza dose ha permesso di contenere gli effetti gravi del virus altrimenti il bilancio del focolaio, ora sotto controllo, sarebbe stato molto più grave. «La valutazione al vaglio per la Rsa di Corinaldo – spiega Alessandro Marini, direttore del distretto sanitario – riguarda la possibilità di trasformare uno dei due moduli, ciascuno con 20 posti letto, in struttura Covid per i pazienti che vengono dimessi dall’ospedale». Ancora quindi valutazioni in corso proprio come avviene in ospedale per evitare l’apertura di un altro reparto Covid. La direzione sanitaria cerca soluzioni alternative consapevole che la carenza di personale non consente di andare oltre. 

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Corriere Adriatico