SENIGALLIA - Non c’è accordo su Rebecchini o Pizzi, le due alternative al vaglio del centrodestra che prosegue le selezioni per il candidato sindaco....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE:
L'emergenza Coronavirus rischia di bruciare centinaia di milioni nell'economia delle Marche
«Siamo quasi vicino all’obiettivo e il tempo impiegato finora non è stato perso – spiega Mirko Bilò, responsabile provinciale degli enti locali della Lega – è servito infatti a fortificare i rapporti interni alla coalizione e a superare qualche incomprensione iniziale». Riguardo ai candidati non si sbilancia: «Si stanno valutando nuovi nomi che possano trovare l’accordo di tutti – prosegue – e un’ottima risorsa nella squadra potrà essere Vittorio Sgarbi che tutti vogliamo». All’interno della coalizione potrebbe sbilanciare gli equilibri aumentando il peso di Forza Italia, essendone già parlamentare, ma non sembra spaventare.
«Sarà un valore aggiunto per la coalizione – conclude Bilò – guardiamo al suo ingresso, che speriamo vada in porto, come un vantaggio per tutti». Il nome aggregante per il candidato sindaco, proposto da Fratelli d’Italia, era stato quello dell’avvocato Corrado Canafoglia che aveva però rifiutato. L’unico che finora aveva messo tutti d’accordo era stato invece l’avvocato Massimo Olivetti, ma pure lui aveva dato forfait. Chissà che uno dei due non cambi idea. «Confermo che stiamo lavorando bene – aggiunge Marcello Liverani, coordinatore di Fratelli d’Italia – e questi mesi sono serviti a costruire la squadra, che era l’aspetto prioritario, prima ancora del candidato. La presenza di Sgarbi sarà un punto di forza e proprio la sua disponibilità sarà uno stimolo a restare uniti perché, in caso contrario, non credo sarebbe disposto a candidarsi».
Massimo riserbo sul piano di scorta che stanno valutando dopo aver discusso a lungo su Luigi Rebecchini. Non convince la Lega per il suo passato da assessore e segretario di Rifondazione comunista. Il veto su Riccardo Pizzi l’ha invece messo Fratelli d’Italia, non avendo esperienza amministrativa. Nessuno si muoveva dalla propria posizione e così è scattato il piano B ora al vaglio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico