Senigallia, il raggiro scatta con un messaggio trappola: carta clonata e 2mila euro spariti dal conto

Il raggiro scatta con un messaggio trappola. Carta clonata e 2mila euro spariti dal conto
SENIGALLIA  - Carta clonata e oltre 2mila euro spariti dal conto corrente. E’ solo l’ultima vittima, in ordine di tempo, delle oltre 150 dall’inizio...

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SENIGALLIA  - Carta clonata e oltre 2mila euro spariti dal conto corrente. E’ solo l’ultima vittima, in ordine di tempo, delle oltre 150 dall’inizio dell’anno. La donna si è recata in Commissariato per sporgere denuncia e la polizia, in tempi record, ha rintracciato e denunciato due responsabili del raggiro.

 

Tutto è iniziato quando ha ricevuto un sms che le comunicava un tentativo di accesso anomalo, con un link allegato che ha aperto. Poco dopo è stata contattata telefonicamente da un uomo che, presentandosi come dipendente della sua banca, le ha chiesto delle informazioni che in realtà gli servivano per clonare la carta di credito utilizzata poi per ricaricare una prepagata. Gli agenti del Commissariato sono risaliti a due uomini, di circa 50 anni. «Il fenomeno delle truffe tramite acquisti on line o clonazione degli strumenti di pagamento è in aumento – spiega il vicequestore Agostino Maurizio Licari, dirigente del Commissariato - in considerazione dell’esponenziale crescita delle transazioni con sistemi di pagamento elettronici.

Questi, in realtà, quando gestiti da società del settore, sono affidabili e sicuri, il problema sorge quando soggetti, dotati di ottime conoscenze informatiche e strumenti professionali, riescono a carpire i codici di accesso o a clonare le carte con l’ignara complicità dei titolari che, di fatto, consentono l’accesso ai propri conti». Dall’inizio dell’anno le denunce raccolte nel solo Comune di Senigallia sono state oltre 150. 


«Le difficoltà maggiori per l’individuazione dei responsabili sono legate ai collegamenti con paesi esteri, che frequentemente vengono interposti – prosegue il dirigente -. Il consiglio è di non dar mai seguito a messaggi o mail, provenienti da numeri o indirizzi sconosciuti e per qualunque dubbio, su paventati movimenti anomali, prima di compiere operazioni o fornire dati richiesti, effettuare delle verifiche contattando direttamente gli istituti di riferimento».

 

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Corriere Adriatico