Incidente sfiorato, conducente messo ko dal rivale: «Steso con un pugno», «No, si è gettato contro un'auto»

Incidente sfiorato, conducente messo ko dal rivale: «Steso con un pugno», «No, si è gettato contro un'auto»
SENIGALLIA - Per l’accusa avrebbe aggredito l’automobilista con cui, poco prima, aveva avuto un diverbio per una manovra eseguita alla rotatoria. Un calcio allo...

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SENIGALLIA - Per l’accusa avrebbe aggredito l’automobilista con cui, poco prima, aveva avuto un diverbio per una manovra eseguita alla rotatoria. Un calcio allo stomaco e un cazzotto scagliato in pieno viso hanno portato un senigalliese di 25 anni a processo con l’accusa di lesioni personali. Vittima, un 40enne che si è costituto parte civile con l’avvocato Simeone Sardella. Aveva riportato un trauma cranico e la frattura dello zigomo.

 

Dopo l’episodio, avvenuto al parcheggio del Tigotà, era stato il 40enne stesso a raggiungere il Commissariato di polizia per sporgere denuncia. Successivamente era andato all’ospedale. 

In aula

Ieri, è stato ascoltato in tribunale l’imputato, difeso dall’avvocato Maila Catani. Ha respinto le accuse, sostenendo di aver toccato il 40enne solo con uno schiaffo. Ma andiamo per ordine, partendo dalla scintilla che aveva fatto scoppiare la lite, avvenuta il 3 settembre 2018. Tutto sarebbe nato alla rotatoria di via Giordano Bruno, quella che poi conduce al centro commerciale Il Molino. Stando a quanto emerso in udienza, le vetture avevano intrapreso lo stesso verso di marcia, ma una - verso l’uscita della rotonda - avrebbe stretto il percorso dell’altra. E così, dall’interno delle auto, sarebbe partito un primo battibecco tra i conducenti. Sembrava finito lì. E invece è continuato al posteggio del Tigotà, che nel frattempo i due avevano raggiunto. 

Le due versioni

Qui i racconti divergono: il 40enne sostiene di aver parcheggiato e di essersi trovato davanti l’automobilista più giovane, venendo raggiunto da un pugno allo stomaco e da un cazzotto. Dice il contrario l’imputato: «Appena sono sceso dall’auto - ha ribadito il 25enne - mi si è palesato davanti. Era prepotente, sbraitava e urlava. Lui era fuori di testa e io volevo passare, gli ho tirato uno schiaffo». Il giudice gli ha fatto notare che il referto parla di frattura dello zigomo. «Non sanguinava, quando l’ho lasciato stava bene. Dopo lo schiaffo è passato dalla rabbia alla paura, si è anche gettato contro una macchina. L’ho persino aiutato da alzarsi». La polizia aveva identificato il 25enne perché l’aggredito aveva fotografato la targa dell’auto. Sentenza il 7 luglio. 

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Corriere Adriatico