SENIGALLIA - Il rosso bocciato, il bianco divide la città e il sindaco rilancia proponendo una terza soluzione ciclopedonale. Si è innescato un acceso...
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«La scelta che dobbiamo fare, al di là del colore e della forma, è un’altra. Se lo vogliamo riaprire al traffico le soluzioni architettoniche, per sostenere il peso dei veicoli, sono queste. Se scegliamo invece un ponte ciclopedonale verrebbe più snello e meno ingombrante. L’ideale sarebbe se potesse essere aperto in caso di emergenza solo ai mezzi di soccorso. La città deve scegliere se ponte 2 Giugno deve essere pedonale o carrabile». Un tema che rilanciano anche le associazioni di categoria. «La questione estetica lasciamola in mano a chi è più competente – interviene Giacomo Bramucci, Confcommercio -. Invece ci piacerebbe essere coinvolti in merito alla decisione sul carrabile o meno, lì si sviluppano gli interessi di natura economica delle attività del centro storico un percorso di condivisione con l’Amministrazione comunale lo vorremmo fare».
Non ha dubbi Giacomo Cicconi Massi, Confartigianato, sul ripristinare la circolazione, sospesa tre anni fa: «È necessario riaprire la viabilità di quel tratto magari tenendolo chiuso solo tra giugno e agosto, ragionando con le imprese. La viabilità su via dei Portici Ercolani risente della chiusura del ponte. Tra i due proposti preferisco quello ad arco anche se mi sembra un po’ fuori contesto». Resta sul tema viario anche Giacomo Mugianesi, Cna. «La priorità del nuovo ponte è la viabilità del centro storico – dichiara – , riguardo alle proposte personalmente ritengo che entrambe le soluzioni potrebbero essere interessanti, purché si integrino con l’aspetto della città». Le considera abbastanza impattanti Filippo Borioni, presidente regionale di Oasi Confartigianato. «La veduta sui Portici Ercolani è bellissima, coprirla in parte potrebbe sminuirla – commenta -. Sarei per soluzioni più leggere. Non avendo a disposizione altri elementi mi limito però a commentare il fattore estetico». Il ponte ad arco, bianco, ha diviso la città. C’è chi ne è rimasto affascinato, apprezzando l’azzardo moderno in un contesto storico, vedendolo maestoso e non ingombrante. Chi invece chiede rispetto per le architetture della città pentagonale, auspicando un richiamo alla tradizione.
«Tra i due assolutamente il bianco», commenta lo chef Moreno Cedroni. «La forma tradizionale impatta meno sui portici - aggiunge Marco Manfredi, presidente dell’Associazione Albergatori – eviterei il colore rosso. Il bianco delle attuali balaustre era perfetto». «Con il cuore dico rosso – dichiara Mohamed El Hasani, segretario della Cgil – se valuto dal punto di vista architettonico dico bianco». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico