Sognava di stare di più con il papà Il giorno della festa l'ha visto morire

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SENIGALLIA - È stato il giorno del cordoglio e del dolore quello di ieri in diverse città con un pensiero carico di affetto rivolto alla famiglia Mallucci. Una profonda tristezza ha toccato sia Corinaldo dove risiedeva Vittorio Mallucci, il 56enne deceduto ad Arcevia domenica pomeriggio, che Fano in via don Gentili dove vive l’ex compagna Beatrice Delbianco e le figlie Teresa, Marta e Emma, ma anche Senigallia, dove una delle ragazze, Anita, era iscritta all’istituto superiore Medi.


La morte è stata improvvisa per il 56enne incastrato tra le lamiere della sua Range Rover e la figlia Emma di 14 anni, sfuggita alla morsa dell’abitacolo, a tentare prima di estrarlo con tutta la forza che aveva e poi a cercare aiuto, percorrendo due chilometri tra i campi, in un luogo che non riconosceva, con la sola forza della disperazione. Ferita nell’incidente, intossicata dal fumo, aggredita da un cane è riuscita a raggiungere un agriturismo e mettere in moto i soccorsi prima di crollare a terra svenuta.

Una piccola eroina spinta dall’amore per il padre e dal cuore giovane che non ha ceduto alla fatica. Aveva voluto fortemente trascorrere quel giorno in compagnia del papà, il giorno di San Giuseppe e nelle campagna di Arcevia si godeva la gioia di un pomeriggio solo lei e papà. Emma ora è ricoverata all’ospedale Torrette di Ancona con diverse ferite ma per fortuna i sanitari hanno escluso immediatamente il pericolo di vita. Con lei c’è la madre Beatrice, fino a qualche settimana fa impiegata presso i servizi sociali del Comune di Fano ma poi trasferita all’Erap di Pesaro. Emma, che viveva con la madre a Fano, aveva più volte espresso il desiderio di trascorrere più tempo con il padre e quindi i due si erano concessi una domenica all’aria aperta, percorrendo strade di campagna nei pressi di Arcevia.


E se Emma non dimenticherà mai quegli ultimi tragici momenti in compagnia del padre, non lo farà nemmeno la sorella maggiore Anita, appena maggiorenne, che ha appreso la notizia mentre si trovava a Gandhinagar, una città del Gujarat in India. La giovane aveva infatti frequentato i primi due anni di superiori al liceo scientifico Torelli, per poi trasferirsi a Corinaldo e vivere con il padre, che seguiva da vicino l’istruzione della figlia e in varie occasioni aveva anche partecipato a colloqui con gli insegnanti. Anita aveva quindi chiesto il trasferimento al liceo Medi di Senigallia, dove ha frequentato il terzo anno, per poi partire per un anno di studio all’estero, in India. È stato proprio qui che la terribile notizia della morte del padre l’ha raggiunta e sconvolta Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico