Picchiata e minacciata di morte Italiana 34enne chiede aiuto alla Caritas

Picchiata e minacciata di morte Italiana 34enne chiede aiuto alla Caritas
SENIGALLIA - Picchiata e minacciata di morte dal marito ha trovato rifugio alla Caritas. Tra le numerose persone che hanno bussato alla porta del centro d’ascolto per vari...

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  1. SENIGALLIA - Picchiata e minacciata di morte dal marito ha trovato rifugio alla Caritas. Tra le numerose persone che hanno bussato alla porta del centro d’ascolto per vari motivi, soprattutto di indigenza economica, c’è anche il caso di una 34enne disperata: più volte aveva denunciato il marito che l’aveva picchiata e costretta a rivolgersi al pronto soccorso per le ferite. La donna aveva ottenuto prima un divieto di avvicinamento da parte del coniuge, poi è scattata un’ulteriore restrizione: quell’uomo non doveva entrare in alcun modo in contatto con lei, nemmeno tramite chiamate o messaggi. 

 

Una volta allontanato, infatti, il marito prendeva il telefono e iniziava a mandarle frasi pesanti e aggressive, comprese le minacce di morte. La giovane si era trasferita anche in un’altra casa nell’hinterland, ma lui l’aveva raggiunta. Stanca di scappare e certa che prima o poi lui l’avrebbe raggiunta, arrivando a ucciderla come le aveva più volte promesso, ha bussato alla porta della Caritas per chiedere aiuto. «La signora dopo un periodo di prima accoglienza è stata trasferita presso un’altra struttura in una località protetta - spiega Giovanni Bomprezzi, presidente della Fondazione Caritas - è stata accolta, ma ovviamente ha seguito la procedura che si attiva in queste situazioni, compreso informare le forze dell’ordine a cui ha sporto regolare denuncia». 

Negli ultimi dieci mesi il report della Caritas ha registrato tre casi di donne vittima di violenza che si sono rivolte al centro di accoglienza di piazzale della Vittoria. «Sono state tre: per due di loro si è trattato di una forma di violenza psicologica - prosegue Bomprezzi - mentre in un caso, quello di cui si parlava prima, la violenza è stata anche fisica perché la signora era stata picchiata dal marito». 
 

Adesso la 34enne italiana, che per un periodo ha vissuto anche a Senigallia, si trova in un’altra città, una località protetta dove il marito violento non potrà trovarla e dove potrà ricominciare a condurre una vita normale. Senza l’ombra delle paura. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico