Giocano alle slot con l’elemosina «Non date più soldi alle zingare»

Giocano alle slot con l’elemosina «Non date più soldi alle zingare»
SENIGALLIA - Rom sorprese a giocarsi l’elemosina alle slot machine. Uno scandalo per la Confraternita della Croce che invita a non dare più soldi. «Queste...

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SENIGALLIA - Rom sorprese a giocarsi l’elemosina alle slot machine. Uno scandalo per la Confraternita della Croce che invita a non dare più soldi. «Queste signore non sono povere - commenta Maurizio Perini, consigliere della Confraternita della Croce, che gestisce l’omonima chiesa del centro storico - quindi invitiamo a non dare più soldi. Non ne hanno bisogno. Le ho viste io stesso giocare alle slot machine».


E’ indignato Maurizio Perini, che svolge anche l’incarico di consigliere comunale, e che spesso deve allontanare le rom dai gradini della chiesa della Croce, dove si siedono assillando i clienti. Spesso nell’attesa si sdraiano bivaccando, offrendo oltretutto uno scenario che poco si addice all’ingresso di un luogo di culto. «Ricevo tantissime lamentele – prosegue il consigliere della Confraternita - soprattutto dalle persone più anziane, per l’insistenza con cui chiedono soldi a persone che, oltretutto, sono spesso loro stesse bisognose. Ci sono alcune nonne che mi dicono di aver loro bisogno e magari a 70 anni vanno ancora a lavorare come lavapiatti. Si ritrovano circondate da cinque o sei zingare e giustamente hanno paura. Mi è capitato di dover intervenire infatti a volte perché le più anziane si spaventano».


In questo ponte del 2 Giugno si è registrata un’invasione di rom senza precedenti. Determinate e insistenti. Non demordono, inseguono i passanti chiedendo con insistenza i soldi e spesso spaventandoli con la minaccia di fare loro il malocchio se non elargiscono denaro. Alcuni anziani sono stati anche importunati con proposte indecenti, a sfondo sessuale. Arrivano la mattina e ripartono nel tardo pomeriggio. Come mezzo di trasporto utilizzano il treno e spesso si riposano proprio nelle panchine all’ingresso della stazione ferroviaria di viale Bonopera. La gente ha inoltre paura perché quelle controllate dai vigili urbani hanno precedenti per borseggi e furti con destrezza. C’è stato però un episodio che ha indignato. L’averne viste due giocarsi gli spiccioli alle slot machine. Insomma l’elemosina chiesta con disperazione non serviva a comprarsi qualcosa da mangiare ma ad altro Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico