Senigallia, otto a processo per l'alluvione. Ci sono anche il sindaco Mangialardi e la Angeloni

ANCONA - Inchiesta sull’alluvione di Senigallia, rinviati a giudizio gli 8 indagati. Sono il sindaco Maurizio Mangialardi e il suo predecessore, Luana Angeloni, Flavio...

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ANCONA - Inchiesta sull’alluvione di Senigallia, rinviati a giudizio gli 8 indagati. Sono il sindaco Maurizio Mangialardi e il suo predecessore, Luana Angeloni, Flavio Brunaccioni (comandante della polizia locale di Senigallia), Massimo Sbriscia (Provincia di Ancona), Mario Smargiasso (Autorità di Bacino), l’ingegnere Alessandro Mancinelli (consulente del Comune), Gianni Roccato (Area Tecnica Territorio e Ambiente del Comune) e Libero Principi (Regione Marche). Tra i reati contestati a vario titolo ci sono il disastro colposo, l’omicidio colposo plurimo, l’omissione di atti d’ufficio e l’abuso d’ufficio. La decisione del gup  Francesca De Palma al termine delludienza preliminare nata dal procedimento per il disastro del 3 maggio 2014, quando  Senigallia venne sommersa da un fiume di acqua e fango. Parte civile è anche il Comune di  Senigallia. Il dibattimento si aprirà davanti al collegio il 6 ottobre 2020.


«Vogliamo che da qui in avanti venga fuori la verità, quella che non è emersa in questi lunghi anni di indagine perché sono passati quasi 5 anni». Lo ha detto in sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, entrando in tribunale. «Adesso vogliamo un processo rapido - ha aggiunto - e che quello che il sindaco e l'amministrazione hanno fatto emerga e che emerga la verità. Abbiamo bisogno di questo». Nessun commento da pare di Mangialardi sul fatto che il processo potrebbe inficiare la sua corsa, come consigliere per il Pd, alle regionali del 2020. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico