SENIGALLIA - Una lite con un ferito sul lungomare, un pattino di salvataggio vandalizzato, bottiglie e resti di spinelli sparsi in spiaggia. Notte brava sulla riviera mentre...
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«E’ di nuovo aperta la fumeria alcolica legalizzata – sbotta Daniele Corinaldesi, titolare dei Bagni Nella 57 –, ho dovuto raccogliere bottiglie di birra, cicche di sigarette e resti di spinelli che i teppisti hanno lasciato nel mio stabilimento balneare, con la complicità di chi gli vende il vetro da asporto. Servono i cancelli in spiaggia». Vicino alla Rotonda bottiglie sparse anche sopra un pattino di salvataggio a cui mancavano remi, sedile e altri pezzi. Vandalizzato da altri teppisti o forse gli stessi. Al porto decine di resti di cartoni di pizze e altro cibo da asporto abbandonato dagli incivili, che hanno lasciato anche bottiglie vuote sugli scogli.
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Il fatto più grave però è avvenuto sul lungomare Alighieri: una violenta lite tra cinque persone con un ferito trasportato al pronto soccorso. Sul posto è intervenuta una volante del Commissariato, chiamata da tre ragazzi che ai poliziotti hanno riferito di essere stati aggrediti da almeno due ubriachi stranieri senza alcun motivo, così all’improvviso. La movida è esplosa sabato sera. Problemi di ordine pubblico in centro non si sono verificati ma si sono registrati assembramenti. Pur prendendo atto di ciò che non ha funzionato, il sindaco Mangialardi vuole dare una seconda chance al popolo della notte. Il rischio poi è che dopo il fuori tutti ci sia di nuovo un tutti a casa.
«Ho girato sabato sera per monitorare la situazione e devo dire che ho riscontrato più luci che ombre – sottolinea il primo cittadino – ci saranno state 40mila persone in giro. La città è tornata a popolarsi e sono contento per i titolari dei locali tornati finalmente a lavorare. Come avevo promesso ho lasciato tutto il suolo pubblico che serviva gratuitamente e ora chiedo uno sforzo in più perché la gente si comporti correttamente». Non sono mancati selfie di gruppo, gente abbracciata, distanze ignorate e mascherine inesistenti. «Bisogna calibrare meglio certe situazioni – aggiunge il sindaco – intanto con le forze dell’ordine abbiamo fatto capire che le mascherine vanno messe, le distanze vanno mantenute e non ci si può abbracciare. Ho visto selfie sui social che mi hanno confermato come la gente non abbia capito e non parlo di ragazzini. Stiamo ragionando su scala regionale e nazionale ad eventuali provvedimenti da prendere, anche sulla riduzione degli orari, ma speriamo di non doverci arrivare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico