SENIGALLIA - Senigallia e Morro d'Alba dicono «no» alla fusione per incorporazione dei due enti. L'esito del referendum del 23 ottobre parla chiaro: oltre...
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LE REAZIONI
"Vincono i no, ma i problemi rimangono. Le urne hanno dato un responso chiaro che accettiamo e rispettiamo serenamente, ma ribadiamo anche che si è persa una grande occasione per il territorio. Il progetto di fusione che avevamo messo a punto con gli amministratori di Morro d'Alba e che era stato approvato dai consigli comunali di Senigallia, a larghissima maggioranza, e della stessa Morro d'Alba, all'unanimità, aveva una grande visione. Anzitutto creare un prestigioso brand turistico territoriale fondato sulla valorizzazione delle rispettive eccellenze, potenziare i servizi e razionalizzare la spesa pubblica. È chiaro che il progetto non è stato spiegato in maniera esaustiva e che è mancato il tempo per farlo. Appare evidente, infatti, come non ci sia stata piena consapevolezza sull'importanza di questo voto per il futuro dei nostri territori. Tanto per fare un esempio, le cospicue risorse straordinarie che nei prossimi dieci anni sarebbero potute arrivare e che avremmo immediatamente destinato a interventi di riqualificazione delle frazioni e della viabilità finiranno altrove. In ogni caso, proseguirà il lavoro a sostegno dei processi di condivisione territoriale volti a semplificare la macchina amministrativa, a ottimizzare i costi e, soprattutto, a dare risposte ai bisogni dei cittadini". Così il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, sull'esito del referendum sulla fusione per incorporazione del Comune di Morro d'Alba nel Comune di Senigallia.
LE REAZIONI
Il risultato del referendum per il no alla fusione per incorporazione tra Senigallia e Moro d'Alba è «netto» e quindi il sindaco di Morro d'Alba Alberto Cinti farà quello che si era impegnato a fare durante la campagna referendaria, cioé «rispettare la volontà dei cittadini». L'iniziativa - ricorda - era partita dalle due amministrazioni comunali ed era stata approvata dai consigli comunali «a maggioranza a Senigallia, all'unanimità a Morro d'Alba». Per questo Cinti non si aspettava un pronunciamento contrario così forte, «anche se specie negli ultimi tempi c'era il sentore dell'incertezza dei cittadini o del loro timore di perdere la propria identità comunale». Ora - annuncia il sindaco - «il nostro massimo impegno sarà di cercare strumenti alternativi» per garantire l'attività del piccolo Comune (meno di 2.000 abitanti) in una fase difficile per la finanza locale e di vincoli per l'assunzione del personale. Prosegue la gestione associata dei servizi con l'Unione dei Comuni San Marcello, ma - secondo Cinti - si tratta di «un modello fallimentare, oltre ai tre Comuni si finisce per creare un quarto ente». Per il sindaco serve «un'iniziativa nazionale che garantisca dignità ai piccoli Comuni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico