SENIGALLIA - Intrusioni negli alberghi e nelle case delle vacanze dove i ladri si accontentano anche di due casse di acqua. Non solo atti vandalici sul lungomare Alighieri e vie...
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La situazione sta degenerando - lamenta Alberto Tassi, presidente di AssoHotel Confersercenti -, il lungomare è abbandonato e accade di tutto. Stiamo assistendo a continue incursioni notturne negli alberghi chiusi e nelle abitazioni disabilitate. A volte riescono, a me ad esempio hanno preso due casse di acqua, ma spesso vanno via a mani vuote perché non c’è nulla da rubare». Spesso gli albergatori si difendono con le paratie, giudicate da molti antiestetiche, ma sembra siano molto utili. «Le paratie proteggono dalla salsedine - prosegue Tassi -, dagli atti vandalici e dai furti. Il problema non è soltanto quello degli ubriachi perché qui intorno gravitano anche tanti extracomunitari che vivono di espedienti. Sicuramente qualche controllo in più sarebbe utile. Non vorrei sembrare razzista ma è quello che vedo. Spesso poi nemmeno si denuncia quando si tratta di piccoli episodi che però si verificano. È difficile che venga denunciato il furto di un bottiglia, il danno di una fioriera o di una porta trovata aperta». Tassi fa presente anche il fenomeno delle biciclette rubate. Nei suoi alberghi oltre dieci ne sono sparite dall’inizio dell’estate. Sabato notte oltre al ristorante King Boy di via Rieti, a cui è stata rotta una statua, ha riportato danni anche un albergo del lungomare Alighieri, con una lampada rotta. Nel weekend precedente era capitato al centro storico con un’attività di piazza Simoncelli e due dei portici Ercolani prese di mira.
In centro, dove comunque c’è più movimento, è sembrato un episodio sporadico anche se ci sono situazioni ormai croniche. L’ex pescheria del Foro Annonario, dove è comunque migliorata, e il parterre della Rocca Roveresca che ogni tanto dà problemi legati allo spaccio anche se l’attenzione, da quel punto di vista, è focalizzata sui giardini Morandi. «Per quanto riguarda gli atti vandalici – interviene Giorgio Terenzi, referente dell’associazione piazza Simoncelli e dintorni - il problema è che abbiamo un sacco di ragazzi che non hanno niente da fare. Alzano il gomito e fanno le cavolate. Sbandati che non sanno più come passare il tempo. Quando era ragazzo io il massimo della trasgressione era suonare il campanello e fuggire, oggi però non si divertono se non rompono qualcosa purtroppo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico