Gomme squarciate e minacce sessuali: battaglia contro le volontarie del Micile

Il Micile di Senigallia
SENIGALLIA  - Squarciate tre gomme dell’auto di una volontaria del Micile di via Camposanto Vecchio. È solo l’ultimo episodio quello avvenuto...

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SENIGALLIA  - Squarciate tre gomme dell’auto di una volontaria del Micile di via Camposanto Vecchio. È solo l’ultimo episodio quello avvenuto mercoledì scorso. Da tempo, infatti, le operatrici del centro sono prese di mira, anche con minacce a sfondo sessuale con tanto di preservativi aperti appesi al cancello. A raccontare di questi attacchi continui sono state proprio loro nella pagina Facebook dell’Associazione gattofili anonimi senigalliesi, che si occupa della gestione del Micile. 


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«Con queste poche righe vogliamo mettere a conoscenza la popolazione di Senigallia di quello che stiamo subendo dall’anno scorso - scrivono -. Abbiamo ricevuto minacce a sfondo sessuale, più volte abbiamo trovato preservativi aperti (usati?) appesi al nostro cancello, con messaggi espliciti che ci invitavano a fare altro piuttosto che occuparci dei gatti». A maggio del 2019 qualcuno era entrato nella struttura e, bucando la rete di recinzione in una parte ben nascosta, aveva fatto scappare i gatti. A luglio del 2019, invece, prima venne squarciata la gomma dell’auto di una volontaria e poi venne graffiata un’altra vettura. Nei mesi successivi le azioni intimidatorie proseguirono. «La nostra speranza era che, con questo isolamento forzato, smettessero i danni verso di noi e invece ci sbagliavamo di grosso - aggiungono - mercoledì una nostra volontaria, la stessa che già aveva subito danni alla carrozzeria, si è ritrovata con tre gomme squarciate. Siamo esasperate, cerchiamo sempre di parcheggiare le auto o a lato della strada o in una stradina privata, proprio per evitare spiacevoli inconvenienti, ma sembra tutto inutile. Qualcuno ha deciso di intraprendere una battaglia personale contro di noi». 


I timori non risparmiano neppure coloro che si recano al Micile per adottare un gatto o per una semplice visita. «Non possiamo andare al Micile con la paura di dover cambiare le gomme una volta al mese - proseguono -. Se qualcuno ha qualcosa da dire può tranquillamente venire a parlare con noi. Non è questo il modo di relazionarsi. Noi continueremo a occuparci di gatti e se una persona, per motivi a noi totalmente sconosciuti, ha deciso di ingaggiare una lotta, impari e subdola, per mandarci via sappia che non molleremo tanto facilmente, le intimidazioni di questo tipo non possono trovare che un muro davanti». Tutti gli episodi avvenuti nell’ultimo anno, fanno sapere le volontarie, sono stati regolarmente denunciati alla polizia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico