SENIGALLIA - E’ un mistero la morte di Daniele Francoletti, l’imprenditore agricolo trovato semicarbonizzato domenica sera nella sua auto parcheggiata in via Palazzina...
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Un particolare fa pensare alla famiglia che il giovane imprenditore stesse tornando a casa. Il finestrino dell’auto, lato guidatore, era abbassato e lui seduto davanti al volante. Per loro significa che stava ripartendo. Qualcuno potrebbe averlo raggiunto nel frattempo? I familiari non escludono la rapina finita male o, in alternativa, un malore. Era solito fumare anche quando guidava. La sigaretta caduta in seguito ad un malore potrebbe aver scatenato l’incendio? Tante le domande per i Francoletti, certi che non si tratti di un suicidio. Era felice Daniele, aveva riso sempre a pranzo, e stava progettando di andare a vivere con la fidanzata. Verso le 20.15, orario in cui era solito ripartire, un camionista ha notato la Fiat Grande Punto in fiamme. La macchina cointestata a lui e al padre, con cui gestiva una piccola impresa agricola per la produzione di cereali e legumi.
I carabinieri di Fano stanno battendo tutte le piste, compreso il suicidio. Ai soccorritori era sembrato che la vettura alimentata a diesel fosse chiusa dall’interno. Un particolare che farebbe pensare a un suicidio ma le fiamme hanno quasi completamente fuso le lamiere e tutto quello che c’era all’interno, rendendo difficilissimo ogni tipo di accertamento. Anche le condizioni dei pochi resti della vittima sono tali da rendere impervio l’esame autoptico, che il pm di Urbino Alessandro Cannevale ha disposto per oggi. I primi sopralluoghi dei carabinieri nella zona del ritrovamento, vicino al fiume Metauro, dove Francoletti sarebbe andato a pescare, tenderebbero ad escludere la presenza di altre persone o auto nella zona nel momento dell'incendio. Famiglia e colleghi negano possa essersi trattato di suicidio. “Potrebbe essere stato testimone involontariamente di qualcosa che non avrebbe dovuto vedere - interviene Evasio Sebastianelli, direttore provinciale della Cia che ieri ha raggiunto l’abitazione dei Francoletti nella Strada comunale Colonna a Roncitelli -, sicuramente quanto accaduto non ha alcun collegamento con gli episodi che negli ultimi anni si sono verificati nelle aziende agricole, con numerosi incendi dolosi. Nessuno ha mai interessato l’attività dei Francoletti, precisi e seri. Daniele, come il padre Enzo, era una persona davvero disponibile mi sono venuti ad aiutare anche durante l'alluvione. La famiglia non crede al suicidio e non ci credo nemmeno io”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico