Tre senigalliesi bloccati sulla funivia «Sospesi nel vuoto, una notte da incubo»

SENIGALLIA - «Ho ancora la sensazione che tutto oscilli intorno a me, che il pavimento si muova. Non auguro a nessuno un’esperienza del genere. Ero sospeso nel vuoto e...

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SENIGALLIA - «Ho ancora la sensazione che tutto oscilli intorno a me, che il pavimento si muova. Non auguro a nessuno un’esperienza del genere. Ero sospeso nel vuoto e ho pensato davvero di morire». È ancora provato Cristiano Gastreghini, il senigalliese rimasto intrappolato nella cabina della funivia che attraversa il Monte Bianco, partendo da Courmayeur per arrivare a Chamonix sul versante francese del massiccio. Quasi diciannove ore trascorse in bilico tra cielo e montagna, a 3.800 metri di altezza, senza cibo, acqua, senza un bagno e nemmeno lo spazio per potersi muovere. In gabbia, appeso ad un cavo assieme ad circa sessanta persone tra turisti e guide alpine, mentre il buio della notte ad alta quota non permetteva di distinguere niente dalle vetrate. Rannicchiato in un angolo e avvolto in una coperta termica, Gastreghini ha atteso fino a ieri mattina che qualcuno andasse a salvarlo.


«Sono partito da Senigallia con i miei amici Luca Tumani, anche lui di Senigallia, e Andrea Marinelli, che è invece di Marotta – racconta Cristiano Gastreghini titolare di una tabaccheria-edicola sul lungomare Marconi, poco distante dalla Rotonda –: siamo saliti sulla cabinovia intorno alle 15 di giovedì ed io sono rimasto quasi fino 10 della mattina successiva, perché sono stato uno degli ultimi ad essere stato soccorso».

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