Doppio colpo con pistola puntata Rapinatore tradito dalla cicatrice

Doppio colpo con pistola puntata Rapinatore tradito dalla cicatrice
SENIGALLIA - Identificato il rapinatore seriale, arrestato in tempi record dai carabinieri. A tradirlo, oltre all’accento partenopeo, una vistosa cicatrice sulla nuca. I...

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SENIGALLIA - Identificato il rapinatore seriale, arrestato in tempi record dai carabinieri. A tradirlo, oltre all’accento partenopeo, una vistosa cicatrice sulla nuca. I carabinieri della Compagnia di Senigallia, guidati dal maggiore Cleto Bucci, hanno dato ieri esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare, firmata dal Gip Antonella Marrone, nei confronti di un operaio 26enne originario di Mugnano di Napoli, residente a Staffolo, responsabile dei reati di rapina aggravata. 


 

Le indagini lampo dei carabinieri del Nucleo operativo diretti dal pm Rosario Lioniello, attraverso le testimonianze delle vittime e dei presenti, e dell’analisi del traffico telefonico, hanno consentito di identificare l’autore delle ultime due rapine a mano armata avvenute in città il 17 settembre e il 7 ottobre scorsi. L’indagato, noto alle forze di polizia, è stato localizzato a Marzocca a casa di un’amica. Lì lo hanno raggiunto i militari per arrestarlo.
La prima rapina a mano armata risale alla sera del 17 settembre. All’interno del supermercato Lidl di via Podesti ha puntato al petto della cassiera una pistola semiautomatica dicendo: “questa è una rapina! Dammi tutti i soldi!” e così ha ottenuto che la donna aprisse il registratore di cassa consegnandoli tutto il contante disponibile: circa 650 euro. L’arma utilizzata, una pistola a salve priva di tappo rosso, subito dopo la rapina è stata abbandonata all’esterno dell’esercizio commerciale. Dettaglio che ha fatto notare agli inquirenti un’affinità con il successivo episodio. La seconda rapina è stata consumata alle 19.30 del 7 ottobre presso la sala scommesse GoldBet lungo la Statale alla Cesanella. Anche qui un giovane, agendo da solo, ha puntato la pistola alla dipendente dicendo: “zitta, stai tranquilla che non ti faccio niente”, impossessandosi di 1500 euro presenti nel cassetto. 
Il rapinatore è stato descritto con fattezze ed abbigliamento simile alla prima rapina. Indossava jeans scuri e un piumino di colore scuro. Portava uno scaldacollo tirato fino a sotto gli occhi, con un cappello di lana calzato fino a sopra le sopracciglia e parlava con accento napoletano. L’arma, una pistola a salve calibro 8 millimetri, è stata poi recuperata dai carabinieri in un’aiuola fuori dal locale. Grazie alle descrizioni e ad una cicatrice vistosa su un lato della testa, che correva dall’orecchio alla nuca, i sospetti sono caduti sul 26enne, persona nota e più volte trovata con armi. Il traffico telefonico ha confermato la sua presenza a Senigallia in orari e zone compatibili con le due rapine. All’inizio di settembre era stato controllato a Castelfranco Veneto all’interno di una sala giochi mentre a fine settembre dai carabinieri di Jesi era stato trovato in possesso di una pistola a salve priva di tappo rosso. 

Nella fase esecutiva i carabinieri del Nucleo operativo hanno inoltre eseguito la perquisizione nell’abitazione dell’indagato che ha permesso di rinvenire e sequestrare due custodie con marchio Bruni, originariamente contenenti le pistole a salve calibro 8 millimetri marca Bruni repliche della Beretta 92 FS e Glock Gap, recuperate dopo le rapine; due giubbotti tipo piumino 100 grammi e uno scaldacollo a doppio filo bianco e nero, indossati durante l’incursione nelle due attività. Trovati anche 350 euro residuo del provento delle rapine. L’indagato è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico