SENIGALLIA - Identificato il rapinatore seriale, arrestato in tempi record dai carabinieri. A tradirlo, oltre all’accento partenopeo, una vistosa cicatrice sulla nuca. I...
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Le indagini lampo dei carabinieri del Nucleo operativo diretti dal pm Rosario Lioniello, attraverso le testimonianze delle vittime e dei presenti, e dell’analisi del traffico telefonico, hanno consentito di identificare l’autore delle ultime due rapine a mano armata avvenute in città il 17 settembre e il 7 ottobre scorsi. L’indagato, noto alle forze di polizia, è stato localizzato a Marzocca a casa di un’amica. Lì lo hanno raggiunto i militari per arrestarlo.
La prima rapina a mano armata risale alla sera del 17 settembre. All’interno del supermercato Lidl di via Podesti ha puntato al petto della cassiera una pistola semiautomatica dicendo: “questa è una rapina! Dammi tutti i soldi!” e così ha ottenuto che la donna aprisse il registratore di cassa consegnandoli tutto il contante disponibile: circa 650 euro. L’arma utilizzata, una pistola a salve priva di tappo rosso, subito dopo la rapina è stata abbandonata all’esterno dell’esercizio commerciale. Dettaglio che ha fatto notare agli inquirenti un’affinità con il successivo episodio. La seconda rapina è stata consumata alle 19.30 del 7 ottobre presso la sala scommesse GoldBet lungo la Statale alla Cesanella. Anche qui un giovane, agendo da solo, ha puntato la pistola alla dipendente dicendo: “zitta, stai tranquilla che non ti faccio niente”, impossessandosi di 1500 euro presenti nel cassetto.
Il rapinatore è stato descritto con fattezze ed abbigliamento simile alla prima rapina. Indossava jeans scuri e un piumino di colore scuro. Portava uno scaldacollo tirato fino a sotto gli occhi, con un cappello di lana calzato fino a sopra le sopracciglia e parlava con accento napoletano. L’arma, una pistola a salve calibro 8 millimetri, è stata poi recuperata dai carabinieri in un’aiuola fuori dal locale. Grazie alle descrizioni e ad una cicatrice vistosa su un lato della testa, che correva dall’orecchio alla nuca, i sospetti sono caduti sul 26enne, persona nota e più volte trovata con armi. Il traffico telefonico ha confermato la sua presenza a Senigallia in orari e zone compatibili con le due rapine. All’inizio di settembre era stato controllato a Castelfranco Veneto all’interno di una sala giochi mentre a fine settembre dai carabinieri di Jesi era stato trovato in possesso di una pistola a salve priva di tappo rosso.
Nella fase esecutiva i carabinieri del Nucleo operativo hanno inoltre eseguito la perquisizione nell’abitazione dell’indagato che ha permesso di rinvenire e sequestrare due custodie con marchio Bruni, originariamente contenenti le pistole a salve calibro 8 millimetri marca Bruni repliche della Beretta 92 FS e Glock Gap, recuperate dopo le rapine; due giubbotti tipo piumino 100 grammi e uno scaldacollo a doppio filo bianco e nero, indossati durante l’incursione nelle due attività. Trovati anche 350 euro residuo del provento delle rapine. L’indagato è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico