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SENIGALLIA - La comunità cattolica colpita dalla prematura scomparsa di Mario Bertoni, 59 anni. Di professione insegnante, aveva una cattedra fuori Senigallia. Si era laureato in Filosofia a Macerata ma era conosciuto in città come responsabile delle adorazioni presso la chiesa delle suore Benedettine, in centro storico, dove ventiquattro ore su ventiquattro c’è sempre un fedele presente. Se per qualche imprevisto qualcuno non poteva, chiamava lui che andava a sostituirlo, a qualsiasi ora.
«Mario ci ha colpito per la sua fede profonda – lo ricordano in una lettera aperta dal gruppo dell’adorazione – il suo amore per il Santissimo Sacramento, la frequenza assidua e lo spirito propositivo con cui affrontava ogni aspetto pratico e spirituale soprattutto in questo periodo di pandemia.
Mario Bertoni di salute stava bene, almeno così credeva. La settimana scorsa era andato a fare il vaccino, spinto da quel senso di responsabilità verso il prossimo che da sempre lo animava. Ha poi iniziato a sentirsi poco bene e venerdì la corsa in ospedale dove è morto. Ai sanitari ha detto solo di aver fatto il vaccino e di stare bene. Per questo motivo è stata disposta internamente l’autopsia che ha chiarito l’accaduto. Il 59enne aveva valori molto alti di diabete che ignorava. La salma è stata messa a disposizione della famiglia. Non era sposato, aveva un fratello. Ieri in ospedale è morto anche un suo coetaneo, Paolo Intorto che lottava contro una malattia. Abitava al Vallone. Lascia la moglie e due figlie.
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Corriere Adriatico