Prenotazioni e operazioni bloccate, due reparti in affanno. E c'è anche un paziente Covid al Pronto soccorso

Il pronto soccorso dell'ospedale di Senigallia
SENIGALLIA  - Torna Covid il Pronto soccorso dove, dopo tre giorni senza positivi, ieri mattina è stato ricoverato un 40enne di Ripe di Trecastelli. L’uomo, non...

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SENIGALLIA  - Torna Covid il Pronto soccorso dove, dopo tre giorni senza positivi, ieri mattina è stato ricoverato un 40enne di Ripe di Trecastelli. L’uomo, non vaccinato, è stato trattenuto in osservazione perché aveva delle difficoltà respiratorie, comunque non gravi. Domenica un bel gesto per il personale del reparto. Due mamme hanno portato dei vassoi di paste per ringraziare il personale di aver curato i loro figli nei giorni precedenti. Ogni tanto un gesto di apprezzamento per un lavoro che sempre viene dato per scontato. 


 
Un gesto che ripaga il grande sforzo che il personale mette nel garantire un servizio che troppo spesso, per mantenere questi standard, necessita di riposi saltati, ferie rinviate e un dietro le quinte che i pazienti ignorano. In questi giorni ci sono anche due reparti in difficoltà. Il primo, come segnala il Comitato cittadino a difesa dell’ospedale, è la Gastroenterologia dove i cittadini non riescono più a prenotare gli esami per la colonscopia e la gastroscopia. C’è poi un problema con le liste d’attesa nel reparto di Oculistica, dove gli anziani pazienti attendono da mesi di essere ricevuti soprattutto per operare le cataratte. 

Domenica la caposala del reparto si è vista rivolgere parole pesanti sui social dal figlio di un’anziana che, preso dalla rabbia, dopo aver raccontato l’odissea della madre per un intervento atteso da mesi, le ha scritto «sappia che quando ci troveremo faccia a faccia qualcosa di spiacevole per lei accadrà». Molti hanno solidarizzato con l’uomo, trovandosi od essendosi trovati nella sua stessa situazione con un genitore. Pochi hanno fatto notare che il tono sembrava minaccioso. «Non significa che la voglio menare – ha replicato lui – ma due parole le sentirà». Ieri mattina la caposala l’ha subito chiamato e il problema sembra risolto.


In questo clima pesante che si respira in ospedale si aggiungono anche i due esposti per i continui ordini di servizio, firmati per spostare i medici da altri reparti, così da coprire le croniche carenze del Pronto soccorso. Uno è stato presentato dai sindacati alla procura e al prefetto, l’altro è stato annunciato dai dottori della Medicina interna. In entrambi i casi sempre per lo stesso motivo. Tutti sono contrari ad essere precettati, unica soluzione a disposizione della direzione sanitaria non avendo infatti l’Asur messo ancora a disposizione personale aggiuntivo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico