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SENIGALLIA - Conad, stanca dei silenzi dell’ente, vuole chiudere il procedimento per la rivisitazione del progetto di restyling dello stadio Bianchelli e chiede un indennizzo di oltre 116mila euro per le spese sostenute. Con una lettera inviata dai Commercianti indipendenti associati–Conad, vengono dati quindici giorni per rispondere altrimenti passeranno a vie legali. È facile ritenere, visti i toni della missiva, che non vi siano margini per recuperare i rapporti e che quindi il faraonico progetto, approvato a gennaio 2020 dalla procedente Amministrazione, finirà per essere cestinato.
Prevedeva la realizzazione di un supermercato Conad sopra il parcheggio dell’antistadio, a fronte della riqualificazione del Bianchelli e della realizzazione di un nuovo palazzetto dello sport, al posto di quello di via Campo Boario dove sarebbe dovuto sorgere un parcheggio multipiano.
«Scriviamo per chiedere la formale chiusura del procedimento di revisione della proposta di partenariato pubblico privato» riporta la richiesta arrivata al sindaco Massimo Olivetti dalla società. La lettera prosegue spiegando che il primo ottobre 2021 Conad aveva inviato delle soluzioni alternative per rispettare il parere della Soprintendenza, avendo appreso solo in via informale delle criticità sollevate. «Lasciando in disparte ogni considerazione sul contegno dell’Amministrazione comunale – prosegue la lettera scritta il 6 aprile – che, non solo non ritiene di doversi esprimere tecnicamente e formalmente sull’operazione di rivisitazione del perimetro dell’operazione, dall’Amministrazione innescato, ma neppure di comunicare qualsiasi tipo di riscontro, sia pure di carattere interlocutorio, scriviamo per chiedere la formale chiusura della rivisitazione della proposta richiestaci».
A titolo di indennizzo chiedono 116.680,95 euro più Iva per le spese sostenute. Perché comunque il progettista dovrà essere pagato. «Si resta in attesa di un riscontro entro e non oltre 15 giorni – in conclusione - in difetto ci vedremo costretti ad adire all’autorità giudiziaria per tutelare i nostri interessi».
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Corriere Adriatico