Il Comune non cambia idea: micile sfrattato. Gli 80 gatti devono trovare una nuova casa

Il Comune non cambia idea: micile sfrattato. Gli 80 gatti devono trovare una nuova casa
SENIGALLIA  - Non ci sono margini di trattativa per l’oasi felina di via Camposanto Vecchio, vicino all’ospedale. Tutti i gatti dovranno trasferirsi perché...

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SENIGALLIA  - Non ci sono margini di trattativa per l’oasi felina di via Camposanto Vecchio, vicino all’ospedale. Tutti i gatti dovranno trasferirsi perché a fine anno il terreno in cui sorge il Micile sarà venduto. La decisione presa dalla Giunta è irrevocabile. L’ente ha deciso di alienare il terreno, dopo aver fatto altrettanto con la casa limitrofa. Si è svolto un incontro in Comune dove è stato chiesto alle volontarie dell’Associazione gattofili anonimi senigalliesi, che gestisce l’oasi felina, di collaborare alla stesura del progetto. 



 
I fondi per realizzare una nuova struttura sono già stati stanziati. «Abbiamo avuto un incontro con il vicesindaco Memè, il segretario Morganti ed il geometra Simonetti – aggiornano le volontarie sulla propria pagina Facebook -. Il Comune ha intenzione di spostare il Micile, non ci sono margini per sperare di poter restare nella nostra attuale sede. Ci hanno richiesto un progetto da presentare entro una manciata di giorni ed hanno già stanziato una somma per la realizzazione della nuova struttura. Adesso procediamo per gradi. Vediamo di presentare questo progetto e sperare che la somma stanziata basti a coprire tutte le spese».

Non potendo fare diversamente, le volontarie hanno deciso di collaborare mettendo in chiaro però che è impensabile trasferire la colonia di gatti in inverno. Bisognerà attendere la primavera. Non si tratta di un trasloco di mobili. I gatti sono molto legati all’area che da tempo li ospita e sarà traumatico per loro doversene andare. Il Comune ha individuato come alternativa il bosco di Topolino alla Cesanella, dalla parte opposta della città. Ci sarà da allestire tutto ma questo non è un problema, l’ente pagherà ciò che serve. Il problema vero sarà fare in modo che tutti i gatti riconoscano la nuova area come la loro, dimenticandosi di quella che finora li ha accolti. Il trasloco di oltre 80 gatti, di cui alcuni poco socievoli, richiede tempo. Molti transitano nell’oasi felina solo di passaggio riuscendo a trovare una famiglia. Per altri però il Micile è ormai la loro casa.


Gatti che nessuno vuole più, randagi di cui si prendono cura le volontarie, accudendoli amorevolmente, e che tra loro si fanno compagnia della struttura che hanno imparato a riconoscere come casa propria. Il loro territorio che nei prossimi mesi però dovranno lasciare. Le volontarie sperano di rendere il meno traumatico possibile il passaggio nella nuova sede, dove sperano si ritroveranno tutti insieme come adesso. Il Comune ha chiesto la loro collaborazione nel realizzare la nuova struttura perché nessuno meglio delle volontarie, che da anni se ne prendono cura, può sapere cosa serve a questi mici e come ricreare il loro habitat naturale lontano da quella che finora hanno considerato la propria casa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico